Turner Inspired: In the Light of Claude

Creato il 19 aprile 2012 da Nebbiadilondra @nebbiadilondra
 Nato in Lorena nel 1600, Claude Gellée è considerato insieme a Nicolas Poussin, il maestro del genere del paesaggio ideale. Arrivato a Roma giovanissimo, va a bottega dal Cavalier d'Arpino e da Agostino Tassi, paesaggista e apprezzato quadraturista, esperto di decorazione architettonica. Una volta conclusa la sua formazione artistica, nel 1625 Claude torna in Francia. Ma il richiamo dell’Italia è  troppo forte e nel 1626 torna a Roma, dove si stabilisce definitivamente e dove si specializza nel genere del paesaggio. E nonostante fosse un francese che dipingeva paesaggi italiani, Claude era amatissimo dal pubblico inglese e  già  nel 1820 oltre 300 dei sui dipinti erano presenti nelle collezioni inglesi, comprati dai giovanotti di ritorno dal Grand Tour.

Turner’s Dido building Carthage

Si dice che Turner, paesaggista come Claude, fosse scoppiato in lacrime davanti ad un quadro del francese, poichè Claude aveva elevato la pittura di paesaggio a livelli impossibili da imirare. Non che questo abbia impedito a Turner di provarci ripetutamente per tutta la sua carriera, determinato com’era a provare agli occhi del mondo che la pittura inglese poteva rivaleggiare e persino superare in grandezza quella dei maestri del passato.Tate Britain ha allestito una mostra mostro simile nel 2009, Turner and the Masters che aveva messo a confronto oltre cento opere fra dipinti dell’artista inglese e quelli dei maestri che lo avevano ispirato. Certo, nulla si crea e nulla si distrugge, e questo è soprattutto per l’arte, poichè ogni artista è stato influenzato da qualcun altro e a sua volta influenzerà qualcun altro. Ma negli ultimi tre anni le mostre di questo tipo si sono susseguite, con Turner e Picasso in testa.
Detto questo, Turner Inspired: In the Light of Claude è comunqe una vera e propria gioia per gli occhi. Da vedere, senza chiedersi se una mostra del genere era necessaria (non lo era, ma va bene lo stesso).
fino al 5 Giugno 2012www.nationalgallery.org.uk

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