Tutta la vita davanti: analisi filmica del lavoro precario italiano

Creato il 06 luglio 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

In onda su Canale 5 per la serie : filmissini estate “Tutta la vita davanti” film del 2008, diretto da Paolo Virzi.

Grottesco e tragicomico spaccato del mondo del precariato italiano osservato con spirito comico e amaro da una giovane neolaureata, in un’Italia che propone la dura realtà del  lavoro saltuario, che coinvolge migliaia di lavoratori, per lo più giovani, per i quali è impossibile programmare la propria vita e soprattutto il proprio futuro.

Marta è una ragazza colta, curiosa e taciturna, che trova lavoro come centralinista per soli 400€ mensili in un’azienda che commercializza un elettrodomestico futuribile e perfettamente inutile. La mission aziendale sfrutta tutte le tecniche degli imbonitori per piazzare il prodotto esercitando una  forte pressione psicologica finalizzata a motivare i suoi dipendenti:

“Volete essere un niente nella vita?” – Voi siete speciali e fate un lavoro speciale!” – Le personalità perdenti sono pericolose per sé stessi e per gli altri”.

Il racconto filmico, piano piano si avventura  in nuovo mondo fantasmagorico di giovani telefoniste e venditori invasati. L’azienda si rivela come una sorta di mostro che fagocita i giovani lavoratori, illudendoli con premi e incoraggiamenti (sms motivazionali quotidiani della capo-reparto), training da villaggio vacanze (coreografie di gruppo per “iniziare bene la giornata”) per poi punirli con eliminazioni alla Grande Fratello.

In questo clima di  ansia per il futuro che si tramuta in folle disperazione, non c’è scampo per nessuno all’interno di feroci logiche di sfruttamento, e a poco servirà il tentativo dell’onesto ma evanescente sindacalista (Valerio Mastandrea) di cambiare idealisticamente un mondo che difficilmente può essere cambiato.

Un ritratto della società contemporanea narrata dal regista toscano che da vita all’inferno del  precariato, accentuando i toni tragicomici e grotteschi della commedia nera,  toni amari e personaggi complessi, sfaccettati, teneri, feroci, comici e tragici a un tempo, ma tutti disperatamente umani e autentici.

La situazione all’interno dei call center dove i contratti di collaborazione sono spesso utilizzati dai datori di lavoro in maniera impropria, coinvolge realmente centinaia di migliaia di lavoratori. Si tratta di aziende spesso di grandi dimensioni, con lavoratori, soggetti a turni di lavoro pesanti, con minore tutela dal punto di vista previdenziale, dalle assenze in caso di malattia, ai turni di riposo. Forme di lavoro subordinato che sfuggono al controllo delle istituzioni preposte;

Allo spettatore il difficile compito di porsi come giudice e vista l’attualità del tema, non risulta impresa facile. Disorientato dal fatto che la chiave comica prevalga sulla  tragica documentazione, ha l’impressione di essere in un villaggio turistico all’interno del quale si svolge lo psicodramma umano, che trasforma le persone in macchine produttive spietate.  Costretto a passare repentinamente dalla compassione per creature disperate e perfide agli occhi ancora sognanti della protagonista, immersi in un ritratto allarmante di una società malata di protagonismo.

Un’Italia dolce e amara quella di Tutta la vita davanti, che commuove e angoscia lasciandoci con un groppo in gola che  non va  né su né giù.

Titolo originale: Tutta la vita davanti

Cast: Sabrina Ferilli, Elio Germano, Valerio Mastandrea, Massimo Ghini, Micaela Ramazzotti, Isabella Ragonese, Laura Morante, Valentina Carnelutti, Paola tiziana Cruciani, Tatiana Farnese

Nazione: Italia

Genere: commedia

Durata: 117 min

Anno di produzione: 2008

Regia: Paolo Virzì

Distribuzione: Medusa Film


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