La legge prevede tutta una serie di obblighi e divieti riguardanti il transito degli armamenti. Per esempio, non si possono (o non si potrebbero) vendere armi quando9 luglio 1990, n. 185, modificata con la legge 17 giugno 2003 n. 148 di ratifica dell’Accordo Quadro, sottoscritto tra la Francia, la Germania, la Spagna, la Svezia, il Regno Unito e l’Italia sulla ristrutturazione e le attività dell’industria europea della difesa, e dal suo regolamento di attuazione D.P.C.M. 14 gennaio 2005, n. 93. [Rapporto cit.]
- mancano garanzie sulla destinazione dei materiali
- si tratta di armi chimiche, biologiche o nucleari, oppure si tratta di mine antiuomo o bombe a frammentazione
- i paesi verso cui si esporta siano in conflitto armato
- oppure il paese di esportazione sia in contrasto con l'articolo 11 della Costituzione
- oppure sia un paese nei confronti del quale vi sia un embargo ufficiale UN o EU
- oppure vi siano violazioni dei diritti umani
- oppure ancora in quei paesi che destinano risorse agli armamenti molto superiori alle normali necessità di difesa
Art. 11L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.Insomma, ritengo che se si dovessero seguire alla lettera queste normative probabilmente non si esporterebbe quasi più niente. E infatti, anche nel recente conflitto in Libia, ci fu chi eccepì che la votazione del Parlamento favorevole alla missione era in contrasto con l'articolo 11. Vediamo intanto un estratto di quanto e da/a chi ha importato ed esportato l'Italia. Per i dati completi vi rimando al Rapporto citato.Importazione.
Esportazione.All'importazione.Nel 2011, sono state rilasciate complessivamente 1.018 (837)autorizzazioni all’importazione, così suddivise:- 495 (434), a titolo definitivo;- 352 (362), a titolo temporaneo;- 171 (41), a titolo di proroga.Il valore totale dei materiali di cui è stata autorizzata l’importazione definitiva ammonta a 760,68 (432,29) mln. di €. Similmente agli anni passati, i materiali importati in via definitiva risultano provenire quasi esclusivamente da Paesi membri della NATO/UE, con l’83,8% delle autorizzazioni rilasciate nel corso dell’anno 2011. Gli Stati Uniti sono stati i principali fornitori di materiali seguiti da Francia, Regno Unito e Germania. Le importazioni da Paesi extra UE sono principalmente da ISRAELE e dalla SVIZZERA. (tra parentesi valore 2010) [Rapporto cit.]
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