[...] È in quei momenti, proprio quando tutto il mondo si sveglia, che lei si perde nelle immagini, alcune sbiadite, altre troppo dolorose e nitide, degli uomini che hanno attraversato la sua vita. Amanti e compagni di una notte o di un capitolo, non sempre ben scritto, della sua esistenza. Quanti di quegli uomini le hanno dato amore vero? Quanti le hanno riempito il cuore, l’anima e il corpo? Perché ora, sempre più spesso, niente e nessuno riesce a restituirle le stesse sensazioni? Si impone di ricostruire quei visi e quei corpi, cerca di rievocarne anche gli odori, sebbene tutto abbia ormai la consistenza dei sogni. E si chiede dove e perché il meccanismo si sia inceppato. Si interroga su quali impedimenti abbiano stroncato il suo desiderio di vita, normale e prevedibile, scontata, ripetitiva. Voleva quello da cui, oggi, in molti, in troppi, fuggono. Una famiglia con cui condividere un’esistenza che ora le sembrava così vuota e priva di senso.[...]
[...] Doriana non è più giovanissima. Non crede a tutte quelle stronzate di cui si riempiono le rubriche dei settimanali femminili e le bacheche facebook di improbabili gruppi inneggianti alla bellezza della donna a prescindere da età, peso, storie vissute. Stronzate. Tutte stronzate. Lei si specchia e lo vede che il suo corpo, una volta magro e sinuoso, tanto ammirato e depositario di tutti gli amori di quel suo mondo così stracolmo di emozioni e così parco di radici, ora sta cedendo il passo a un ammasso di carne flaccida e senza confini definiti.[...]
Tratto da REALE VIRTUALE di Viviana Picchiarelli
a cura di Costanza Bondi
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Foto: http://www.sxc.hu