Tutti gli uomini del presidente

Creato il 26 marzo 2011 da Salvom1983
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!

D. Alighieri

È un po' come il fantacalcio. Un ministro si rende indisponibile, che si fa? Niente di più semplice: si prende un altro ministro e lo si sposta al posto di quello "infortunato". Per coprire il buco lasciato dal ministro rimpiazzante, si prende un pluri-inquisito e lo si nomina ministro nel dicastero scoperto. In questo modo Bondi può tranquillamente tornare a scrivere le sue poesiole, Galan si reinventa come ministro dei Beni culturali e Saverio Romano diventa ministro dell'Agricoltura. Verrebbe da chiedersi perché proprio Romano, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, quando dentro il Pdl c'erano già innumerevoli indagati e perfino qualche condannato. La risposta sta in una coincidenza: pochi minuti dopo la nomina di Romano, i due componenti Responsabili della Giunta per le autorizzazioni della Camera hanno votato a favore del sollevamento di un conflitto di attribuzione sul caso Ruby, determinando l'esito del voto, terminato 11 a 10. Per non dare nell'occhio, i due, Elio Belcastro e Bruno Cesario, sono addirittura arrivati in ritardo, poiché aspettavano l'effettiva nomina del loro compagno di partito. Quando si dice avere la faccia di bronzo. Ma queste sono sottigliezze. L'importante è che tutto sia andato a finire bene. Resta da capire per chi. Francamente non capisco perché Brancher sia stato forzato alle dimissioni e Romano possa restare al suo posto. Ricordo anche che Scalfaro saltò sulla sedia quando nel 1994 Berlusconi gli propose Previti ministro della Giustizia.
Il tutto si accade il giorno dopo che la Commissione Giustizia della Camera ha approvato l'inserimento nel provvedimento del processo breve di una norma che accorcia ulteriormente la prescrizione per i soggetti incensurati, al di sopra dei 65 anni, imputati in procedimenti per i quali non sia stata ancora emessa la sentenza di primo grado. Se scrivevano direttamente il nome era uguale...
Che la politica sia trattata da merce di scambio è cosa risaputa. Solo chi è in malafede o non ha i mezzi per capire non se ne accorge. Quello che mi colpisce ogni volta di più è, ironia della sorte, la trasparenza con cui queste operazioni vengono svolte. Una volta (sembra di parlare di tempi lontanissimi e felici) per sedersi al tavolo dei giochi di potere, che si trovava in una stanza nascosta e debolmente illuminata, occorreva comunque un certo curriculum. Oggi basta spostare due o tre voti nel momento giusto e qualsiasi Pinco Pallino con la giusta ambizione tiene per il collo la maggioranza e, di riflesso, il paese. Il tutto alla piena luce del sole.
Berlusconi ha costruito la sua ascesa economica e politica attraverso un uso massiccio della corruzione. Il fatto che oggi sia quotidianamente ricattato su più fronti non è un contrappasso dantesco ma lo sbocco naturale di un certo sistema di potere. Saverio Romano ha fatto la sua anonima ed efficacissima gavetta sotto l'ala protettrice dei vari papaveri siciliani della DC prima e del centro-destra poi, senza parlare dei probabili legami mafiosi. Gli è bastato restare dietro le quinte in paziente attesa per avere il suo momento di gloria. Effimera, probabilmente, ma innocua no di certo.

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