Sì, perché un presidente della Repubblica ha il compito di verificare l'esistenza di maggioranze solide in Parlamento, non già quello di indicare la rotta, i programmi e l'azione dell'Esecutivo. Se Napolitano rifiuta aprioristicamente l'ipotesi del ritorno alle urne e al contempo si rende conto dell'impasse in Transatlantico, nell'esercizio delle sue funzioni ha il dovere di non scartare alcuna ipotesi, altro che rifiutare differenti subordinate! Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione ed essa sancisce l'adozione di un sistema parlamentare dotato di pesi e contrappesi, non già la declinazione di una forma esasperata di presidenzialismo piduista. La scusa della stabilità come valore aggiunto non regge la prova del nove: i mercati sono in fibrillazione perché da giorni il valzer del centrodestra sulla sfiducia programmata blocca l'ottimismo sulle prospettive di crescita. Come credere alle promesse di un paese reso ostaggio da una cricca più finanziaria che politica? Non a caso ne paga lo scotto perfino Mediaset, le cui azioni appaiono pesantemente in calo. In questo perverso meccanismo si disvela il paradossale ricatto del Pdl: identificare gli interessi del proprio leader con le fortune economiche del popolo italiano, avendo una perenne spada di Damocle puntata sul capo delle istituzioni democratiche. Una minaccia di harakiri, sobillata però con fare da kamikaze.Sul fatto che le sentenze vadano eseguite, poi, le rimostranze degli italoforzuti non sono neppure destituite di fondamento: pesa ancora la grazia concessa a Joseph Romano, un atto insulso e assurdo, un tributo versato agli Stati Uniti a dispetto delle elementari norme di diritto vigenti. Per tutti questi motivi Napolitano non può essere considerato né come vittima, né come spettatore di questo umiliante passaggio della nostra storia patria; è, semmai, l'artefice, il responsabile e l'ideologo dello stallo in cui annaspiamo.G.L.
Tutti gli uomini del Presidente. Giannini tenta di salvare Napolitano
Creato il 07 settembre 2013 da Giuseppe Lombardo @giuslomSì, perché un presidente della Repubblica ha il compito di verificare l'esistenza di maggioranze solide in Parlamento, non già quello di indicare la rotta, i programmi e l'azione dell'Esecutivo. Se Napolitano rifiuta aprioristicamente l'ipotesi del ritorno alle urne e al contempo si rende conto dell'impasse in Transatlantico, nell'esercizio delle sue funzioni ha il dovere di non scartare alcuna ipotesi, altro che rifiutare differenti subordinate! Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione ed essa sancisce l'adozione di un sistema parlamentare dotato di pesi e contrappesi, non già la declinazione di una forma esasperata di presidenzialismo piduista. La scusa della stabilità come valore aggiunto non regge la prova del nove: i mercati sono in fibrillazione perché da giorni il valzer del centrodestra sulla sfiducia programmata blocca l'ottimismo sulle prospettive di crescita. Come credere alle promesse di un paese reso ostaggio da una cricca più finanziaria che politica? Non a caso ne paga lo scotto perfino Mediaset, le cui azioni appaiono pesantemente in calo. In questo perverso meccanismo si disvela il paradossale ricatto del Pdl: identificare gli interessi del proprio leader con le fortune economiche del popolo italiano, avendo una perenne spada di Damocle puntata sul capo delle istituzioni democratiche. Una minaccia di harakiri, sobillata però con fare da kamikaze.Sul fatto che le sentenze vadano eseguite, poi, le rimostranze degli italoforzuti non sono neppure destituite di fondamento: pesa ancora la grazia concessa a Joseph Romano, un atto insulso e assurdo, un tributo versato agli Stati Uniti a dispetto delle elementari norme di diritto vigenti. Per tutti questi motivi Napolitano non può essere considerato né come vittima, né come spettatore di questo umiliante passaggio della nostra storia patria; è, semmai, l'artefice, il responsabile e l'ideologo dello stallo in cui annaspiamo.G.L.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il Donbass è come il sud Italia.
Quindi potrebbe essere utile analizzare le posizioni polarizzate che molti hanno appreso per quanto riguarda l'Ucraina. Per eludere tali opinioni radicate,... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Nicovendome55
ATTUALITÀ, OPINIONI, POLITICA, SOCIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Macedonia. Incontro Gruevski-Zaev per risolvere la crisi, ma con poco ottimismo
di Giacomo Dolzani Si sta tenendo in queste ore a Skopje, capitale della Macedonia, un nuovo incontro tra il premier, Nikola Gruevski, ed il leader... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Giacomo Dolzani
POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Il problema dell’Europa
Europa: è piuttosto insopportabile che il capo di un governo nazionale sia (o anche solo sembri) il massimo determinatore dei destini di popoli che non l'hanno... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Subarralliccu
SOCIETÀ -
Fa più notizia la sentenza della Corte Suprema rispetto alla strage in Tunisia.
La notizia è che negli Stati Uniti la Corte Suprema ha legalizzato in tutti gli stati il matrimonio tra omosessuali e che in Italia si è festeggiato come se... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Lorenzo Zuppini
CULTURA, SOCIETÀ -
Troppo presto, o troppo tardi?
Ancora una volta si pone la questioneQuando scoppierà la grande bolla di liquidità in cui si trova il sistema finanziario mondiale? Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ