Con questo articolo ultimerò la blogger-trilogia dei fondamenti logici dell’analisi tecnica.
Nel post “Anche la Borsa ha un cuore” ho analizzato il concetto della ciclicità della storia, in “Trend is your Friend” ho esposto la tesi secondo la quale i prezzi si muovono all’interno di un trend ed ora illustrerò il terzo elemento: il mercato sconta tutto!
Probabilmente questo fattore è quello che maggiormente differenzia l’Analisi Tecnica da quella Fondamentale.
Mentre la prima ritiene che nei prezzi di Borsa siano già inclusi un insieme di elementi di carattere fondamentale (es.: i dati economico-finanziari della società cui fa riferimento il titolo), di carattere geo-politico, monetario, psicologico, etc. la seconda, al contrario, non si accontenta di questa spiegazione ed analizza una mole di informazioni e di fattori per determinare il “giusto prezzo” del titolo preso in considerazione.
Incontro/scontro tra domanda (toro) e offerta (orso)
Questa forte differenza nasce dal punto in cui si guarda il … Signor Prezzo.
Riducendo il concetto dei due approcci ai minimi termini si può dire che: mentre l’Analisi Tecnica sostiene che il prezzo non è altro che il semplice rapporto tra la domanda e l’offerta di un bene e quindi, laddove ci sia maggior domanda rispetto l’offerta il prezzo aumenterà, andando a scendere invece nel caso contrario, l’intendimento dell’Analisi Fondamentale è quello di definire il prezzo attraverso il suo “valore intrinseco” che è costituito dalla risultanza di tutti quegli elementi che possono far stimare il valore della società e a cascata dei suoi titoli in Borsa.
Entrambi i metodi comunque hanno il medesimo obiettivo: prevedere la direzione del mercato per muoversi in sua sintonia (Trend is your Friend) e guadagnare rispetto a questo movimento “previsto”.
Decine e decine di accademici hanno dibattuto rispetto la migliore via al trading ma, ovviamente, non sono riusciti ad aggiudicare il “primo premio” poiché ogni persona ha le proprie emozioni, esigenze, convinzioni (che diventano dogmi quando si parla di denaro) esperienze, etc. e quindi è impossibile decretare il “meglio”, per quanto siano oggettivamente innegabili alcuni vantaggi dell’Analisi tecnica rispetto all’Analisi Fondamentale.
Molto brevemente ne elenco alcuni:
- Possibilità di adattare una previsione in diversi time frame (lungo, medio, breve e brevissimo periodo) e non solo per lunghi orizzonti temporali. La storia ha talvolta dimostrato che decisi movimenti al rialzo o al ribasso, sono scaturiti da lievi variazioni dei fondamentali, con il risultato che l’analista tecnico attraverso i grafici ha potuto “cavalcare” il trend dall’inizio incassando lauti guadagni, l’altro, in attesa dei dati, potrebbe aver perso il tren..d !!
- Possibilità di seguire agevolmente svariati mercati e settori di mercato cogliendone l’opportunità migliore tra una vasta scelta, l’AF tende a specializzarsi in un mercato/settore limitando il suo ambito di scelta
- Possibilità di essere molto più “liquido”, cioè non avere il denaro “vincolato” ad un progetto a lunga/lunghissima scadenza, e comunque rischiare di incassare una forte perdita per “riavere” il proprio denaro in caso di necessità
- Possibilità di accesso al trading molto più facilitato, vuol dire non avere necessariamente un’enciclopedica competenza economico-finanziaria per avere buoni risultati. Chiaramente non mi riferisco alla grande competenza e capacità degli analisti tecnici professionisti o di chi ha studiato tonnellate di libri di AT , magari in lingua inglese
- Possibilità di avere degli ottimi guadagni e contemporaneamente molto tempo libero … ma questo “SEGRETO” te lo insegnerà Roberto Pesce nel prossimo corso INVESTIRE IN AZIONI E ETF (POSITION TRADING) in programma sabato 14 gennaio 2012 a Reggio Emilia.
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Enrico Vigo