Tutti uniti verso dove?

Creato il 04 maggio 2012 da Malpaese @IlMalpaese

In queste settimane siamo stati deliziati dalle suadenti parole dei presidenti Monti e Napolitano che  invitano tutti all’unità. Non ho capito bene cosa intendevano.
Monti dice che riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali “se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell’interesse del paese e del bene comune “.
Napolitano dice che “di unità e di responsabile collaborazione, il nostro Paese ha assoluto bisogno per affrontare con successo le gravi difficoltà finanziarie, economiche e sociali”.

Proviamo a ragionarci sopra.

- La società italiana contemporanea è completamente frazionata non solo in ceti e classi sociali, ma anche in settori, regioni, aree, categorie e professioni che si ritrovano tra di loro in conflitto a causa della determinazione del carico di sacrifici che ogni area geografica e ogni categoria di lavoratori devono e dovranno sopportare per permettere allo stato di rientrare dalla grave crisi debitoria. - Il governo finora non ha diviso  i sacrifici in parti proporzionali secondo giustizia, ma anzi ha desistito ogni qualvolta nel dibattito politico le ipotesi impositive o “liberatorie” venivano rivolte verso categorie combattive (tassisti) o portatrici di interessi economici rilevanti (banche, grandi patrimoni) ed al contrario ha infierito qualora le proteste non abbiano raggiunto efficacemente i media (pensionati). Dunque tutti uniti, sorridenti, ottimisti e solidali insieme con gli speculatori che negli ultimi vent’anni si sono arricchiti, con gli evasori che hanno minato alle basi il welfare e ci hanno costretti ad un peso fiscale insostenibile, con i privilegiati che si trasmettono lavoro e privilegi piccoli o grandi tra padre e figlio, con i profittatori che hanno nascosto il loro gruzzoletto, bianco o nero che sia, in Svizzera?

da: http://fugadigas.blogspot.it/