( continuazione) Ci incontraimo sul ballatoio delle scale, in un attimo di reciproca diffidenza. Naturalmente li saluto ! Non sono malviventi, ma ci fanno una strana impressione (che non è detto non abbiamo fatto noi a loro ! ) . Armati di macchine e cavalletti la nostra visita sembra subito giustificata. La loro è più flebile. Semplice curiosità ? Forse si. Sono un quarantenne tranquillo, corpulento e pacato, un ragazzo sulla trentina che poi mi dirà di lavorare in un importante contenitore culturale della nostra zona, un ventenne smilzo e candido. Vedo percorrere il volto di Ale da un attimo di terrore quando uno dei tre finge di incendiare uno straccio legato ad un manico di scopa. Ma è veramente solo uno scherzo o per lo meno lo spero. Continuaiamo così a fotografare per una decina minuti, consapevoli di aver perso la calma necessaria per continuare con un certo risultato. I tempi con cui entrano, veramente ristretti, ci dicono che qualcuno di loro è già stato lì dentro, pensiamo il più grande dei tre, che sembra non stupirsi per un ambiente assolutamente stupefacente. Noto invece una certa meraviglia nello sguardo del più giovane dei tre, che continua a dire "Guarda", "...ma dai " e sicuramente è nuovo a questo tipo di visite. Ad un certo punto il ragazzino mi chiede se sono un patito dell'occulto e che stanno organizzando una visita in notturna di un borgo abbandonato. Lo dice con quasi con una dabbenaggine che gli altri due non hanno. Usciti sulla strada proviamo un senso di sollievo.