Tutto fa brodo

Da At
Non è ancora estate, ufficialmente, ma almeno dal punto di vista climatico i segnali sono incoraggianti. Dopo le oscillazioni alla borsa del meteo delle scorse settimane si era tutti un pò inquieti. Per tutto il resto invece, sussiste ancora una forte incertezza. In giro si respira un'aria strana, non si avverte la vivace aspettativa per la bella stagione e per le vacanze. Tutto va a rilento, al massimo va a singhiozzo.
Non si prospetta una buona stagione e questo è motivo di grande angoscia per l'albergatore romagnolo. Quando si lavora meno si ha più tempo per pensare e non è sempre un bene. Ci si sofferma più del dovuto sul fido in banca, sull'affitto da pagare (per chi ha in gestione un albergo), sul personale da far restare a casa, sulle spese di fornitura già anticipate, sui prezzi da tenere bassi nonostante tutto e ci si domanda una volta di troppo se cedere o meno all'umiliante compromesso dell' "all inclusive", il vero patto col Diavolo per l'operatore turistico romagnolo (non mi riferisco soltanto agli albergatori ma anche ai titolari degli stabilimenti balneari cioè i bagnini).
Sotto questa enorme pressione psicologica, si è tentati di cedere al " tutto fa brodo" che può riservare risvolti molto insidiosi.
Qualche sera fa, ad esempio, erano da poco trascorse le 23 quando la mia attenzione è stata attirata da rumori provenienti dall'esterno: grida strozzate, incedere di passi e rullo di carrelli sulla pavimentazione in porfido della strada antistante. Alcuni giovani stavano percorrendo la via di corsa, trascinandosi dietro trolley e borsoni e dandosi voce a distanza, rompendo il silenzio che era già calato sulle strade e che avrebbe dovuto conciliare il sonno del villeggiante.
Ricordo di aver pensato: "Non invidio affatto chi dovrà ospitarli, con persone così sono solo rogne!".
Meno di un minuto dopo due di loro sono piombati in albergo a grandi falcate. Mio padre , che era seduto in terrazza, è saltato su dalla sedia e li ha tallonati fin dentro il salone. Io non sono intervenuto, sicuro com'ero che li avrebbe rispediti fuori con una scusa (ad esempio: "siamo al completo"), invece ha iniziato a snocciolare tariffe e condizioni! D'un tratto mi sono irrigidito, non riuscivo a crederci. Evidentemente l'avevano colto in un momento di debolezza, dopo che per l'intera giornata si era tormentato per la scarsità di clienti e di prenotazioni. I ragazzi hanno affermato che sarebbero usciti subito per andare in discoteca, che sarebbero tornati il mattino seguente e che sarebbero usciti di nuovo, definitivamente, per passare la giornata al mare. Dentro e fuori, senza ulteriori divagazioni. Sembrava quasi che volessero rassicurarci , anche per spuntare il prezzo migliore possibile. Quello proposto è stato subito accettato e ognuno ha pagato sul posto la propria parte. Una trattativa fulminea per mettersi in casa quattro ventenni ipereccitati o, come si usa dire dalle nostre parti: imbiriti duri.
Mentre li accompagnavo in camera, mascherando abilmente la mia riluttanza, mi sono dovuto sorbire i loro commenti di soddisfazione; negli alberghi vicini si erano sentiti proporre tariffe molto superiori e del tutto irrealistiche, di sicuro per convincerli a cercare altrove, come avevano effettivamente fatto. Qualcuno si era dimostrato più lucido e lungimirante di noi quella sera.
Quando il mattino seguente sono arrivato in albergo più di un cliente mi ha domandato se sapessi qualcosa dei "disordini" della notte appena trascorsa. A sentirli, doveva esserci stata una sorta di rivoluzione, con morti, feriti e danni per milioni. E' pur vero che in quei giorni si era svolto il raduno Ducati, con motociclisti che scorrazzavano giorno e notte per le strade, lasciando strisce di gomma sull'asfalto e nuvole di fumo ad altezza uomo ma io ho avuto paura a chiedere i particolari. Ho indossato la mia miglior espressione di stupore e ho fatto intendere che mi sarei informato ma non ne avevo la minima intenzione.
I ragazzi dovevano lasciare la stanza per le 10 e sono stati puntuali. Due parevano cloroformizzati, un altro sghignazzava senza motivo e il quarto aveva due tagli piuttosto profondi sulla mano, poco sotto il mignolo. A sentir loro, avevano subito una vera e propria rapina in discoteca: tra ingresso e consumazioni se n'era andato un centinaio di euro a testa. La Dolce Vita ha il suo prezzo.
Non c'era più traccia dell'entusiasmo della sera prima e non dipendeva soltanto dalle poche ore di sonno. Tuttavia, non riuscivo a compiacermene perchè qualcosa mi suggeriva che ci aspettava qualche altra sorpresa. Infatti, poco dopo è scesa la cameriera ai piani. Era sconvolta ma cercava di apparire rassicurante: - Sono partiti i ragazzi?
- Sì.
- Non prendeteli più.
- Assolutamente no.
Ed è tornata di sopra senza aggiungere altro.
Non c'è stato bisogno di arrivare fino alla loro camera per fare la conta dei danni. Basti dire che avevano sfondato il pannello del naspo antincendio che si trova nel corridoio. Forse le loro menti ottenebrate dall'alcol e il grande caldo di questi giorni gli avevano fatto credere che ci fosse un incendio da spegnere.
Non so se torneranno da queste parti ma se lo facessero non escludo che possano ripresentarsi qui. Probabilmente erano troppo ubriachi per ricordarsi dei danni e del disturbo causati ma erano sobri quando hanno pagato quindi sanno dove andare per risparmiare sul pernottamento.
Li aspettiamo col sorriso.
Le vacanze degli altri