Tutto merito nostro

Creato il 13 novembre 2010 da Fabio1983
La liberazione di Aung San Suu Kyi è un’ottima notizia. Però, laddove vige una dittatura militare, è sempre auspicabile prendere con le molle certi annunci. Intanto bisognerà comprendere quanto la dissidente birmana sarà effettivamente libera di agire. Non dimentichiamo che durante le elezioni di pochi giorni fa (elezioni farsa, lo avevamo notato a suo tempo) il partito di Aung San Suu Kyi era stato escluso dalla competizione così come tutti gli altri dissidenti politici e religiosi. Ora, la comunità internazionale oltre a gioire per la liberazione del Premio Nobel (che comunque, ripeto, è una grande notizia) dovrebbe assicurare a maggior ragione un controllo sullo stato di democratizzazione del Myanmar, fermo restando che quella della giunta militare al potere (che adesso grazie alla farsa del voto gode di una più ampia maggioranza) è stata una mossa dovuta quasi a manifestare la legittimità di governo. Insomma, scadere nella propaganda anche in casa propria non è che sia il massimo:
(Il rilascio di Aung San Suu Kyi) è il frutto dell’azione di sostegno e di ininterrotta solidarietà espressa dalla comunità internazionale: un’azione che ha visto impegnata l’Italia, la Farnesina e il ministro Frattini personalmente, e l’Ue nelle sue diverse articolazioni, incluso il rappresentante speciale dell’Ue on. Fassino.

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