Secondo capitolo discografico del cantautore-scrittore-giornalista padovano che con “Fabio Velo” mette insieme diversi tipi di scrittura in cui ci si racconta. È sicuramente un disco sincero, carico di groove e melodia, ma intervallato da piccoli camei acustici dal sapore cantautorale, carico di intensità ed eleganza e soprattutto di belle canzoni!
Aspetti questi ripresi anche nella scrittura musicale che fonde due generi diversi, apparentemente distanti, i quali confluiscono l’uno nell’altro alimentandosi a vicenda in modo ciclico, senza spaccature di sorta o passaggi troppo bruschi. “Tutto quello che io so” è sicuramente uno dei pezzi che meglio mi descrivono.
Fabio Velo (vero nome Fabio Velo Dalbrenta) è un artista padovano che da anni alterna la produzione di canzoni al mestiere di critico musicale e scrittore. Dopo la maturità classica, Velo si è iscritto alla Facoltà di Musicologia di Cremona dove ha ha affrontato la storia e l’analisi di tutta la musica occidentale, da quella greca e romana fino a quella del XX secolo.
La tesi che propose però ruppe gli schemi accademici a cui era saldamente legato l’ateneo cremonese e portò per la prima volta dentro a un’istituzione presente da più di mezzo secolo (l’unica Facoltà di Musicologia esistente in Italia), una tesi dal titolo “Battisti oltre Mogol – Gli anni Ottanta”, dedicata alla sua grande passione per Lucio Battisti che lo accompagnava fin da quando era bambino. Il lavoro vide fra l’altro l’incredibile supporto di Alberto Radius, altra figura di riferimento per Velo.
In attesa di decidersi per una prima uscita discografica ufficiale, Velo coltiva l’attività di giornalista musicale con il Gruppo Il Mattino di Padova e scrive contributi importanti per la Editori Riuniti nelle pubblicazioni “100 dischi ideali per capire la Nuova Canzone Italiana” e “Lucio Battisti. Innocenti Evasioni – Una bio-discografia illustrata”. Nel 2005 invece curerà insieme a Mauro Ronconi una monografia su Renato Zero, “Da Zero a Oggi”, ristampata per ben cinque volte. Divenuto giornalista pubblicista inizia anche ad occuparsi di comunicazione per le grandi società di eventi, un ruolo che lo assorbirà completamente fino al 2007.
Il disco di esordio (“Voglio Sentire”) arriva nel 2010, prodotto artisticamente da Pietro Foresti e Claudio Banzato (con mastering effettuato da Joe Gastwirt a Los Angeles) e licenziato dalla veronese Vrec. I brani sono stati scelti fra gli oltre 120 che Velo ha composto e vedono la presenza di “Giorno Nuovo” scritta e cantata insieme a Barsotti e arrangiata per piano e quartetto d’archi da Nicolas Posse. Il videoclip della title track “Voglio Sentire” è stato realizzato da Alberto Scalcon. Il disco ha ricevuto unanimi consensi, e il singolo “Pensieri in libertà” si è posizionato per diverse settimane nelle alte posizioni delle classifiche di gradimento delle radio indipendenti. Attualmente è impegnato nella stesura di due importanti progetti editoriali in ambito musicale.
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