Tutto sua madre, esaltante opera prima di G. Gallienne – La recensione

Creato il 20 gennaio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

20 gennaio 2014 • Recensioni Film, Vetrina Cinema •

Il consiglio di Maria Giorgia Vitale

Summary:

Un turbinio di risate incontrollabili e lacrime spontanee per un’opera prima curiosa e incredibile

Una folle ricerca della propria identità e un’esaltazione delle donne, tra battute bizzarre di puro divertimento, senza dimenticare che accanto alle molte risate ci sono alcuni spunti per una lucida riflessione sulla natura dell’essere umano. Questo è ciò che racconta Les garçons et Guillaume, a table!, tradotto in Italia con Tutto sua madre, opera prima del francese Guillaume Gallienne che ha scritto, diretto, (pluri)recitato e prodotto questo esaltante film che deve la sua nascita ad una pièce teatrale, scritta e interpretata da oltre dieci anni sempre dallo stesso.

La Eagle Pictures ci fa un grande regalo distribuendo in Italia Tutto sua madre che all’ultimo Festival di Cannes ha vinto l’ART Cinema Award e il Prix de la SACD nella sezione Quinzaine des réalisateurs, al Festival du film francophone d’Angoulème ha ricevuto il Valoirs d’or et Prix du public e al Festival de Deauville il Prix d’Ornanno. Per non parlare degli incassi che in sole due settimane ammontavano a 7 milioni di euro.

Tutto sua madre racconta la storia di un ragazzo eterosessuale la cui famiglia lo ha da sempre considerato omosessuale. Dunque, sarà un viaggio verso se stesso che lo condurrà ad un’incredibile scoperta e ad una dichiarazione d’amore alle donne. La grandiosità di questa pellicola sta nella verità della vicenda narrata e nell’infinita bravura di Guillaume Gallienne che mette in scena la sua personale storia per conoscersi meglio: da femmina a gay fino a riconoscersi come etero sempre in profonda adorazione nei confronti della madre, una donna alto borghese, annoiata e cinica che, insieme all’intera famiglia ha sempre considerato Guillaume “diverso”, da qui il titolo in francese si carica di significato, assume peso la congiunzione che evidenzia una certa etichetta che, anche chi ti ama, involontariamente ti stampa. È straordinaria l’operazione che Gallienne attua, da solo veste e sveste i panni di diversi personaggi senza renderli mai banali. Ma soprattutto questo film è un omaggio a sua madre e al profondo amore nei suoi riguardi perché sebbene sia stata lei la prima ad etichettare il figlio come “diverso” lo ha fatto solamente per distinguerlo degli altri maschi rendendolo unico.

Tutto sua madre, che vede al fianco dello straordinario Guillaume Gallienne anche André Marcon, Françoise Fabian e Nanou Garcia e con la partecipazione amichevole di Diane Kruger (Bastardi senza gloria) e Reda Kateb (Zero Dark Thirty), stimola un turbinio di risate incontrollabili e lacrime spontanee, è un film davvero curioso e incredibile, ancora più godibile in lingua originale.

di Maria Giorgia Vitale per Oggialcinema.net

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