Inauguriamo questa nuova rubrica domenicale intervistando Simone B., di Crazy About Fiction.
Com’è facile capire dal titolo, si tratta di uno spazio dedicato al mondo dei blogger. Domande, curiosità, aspetti meno noti di questa passione sempre più popolare. Una rubrica pensata per il novello blogger ma anche per chi è semplicemente curioso di sapere cosa succede dall’altra parte dello schermo.
Info:
Nome blogger: Simone B.
Nome blog Crazy about fiction
Link: http://crazyaboutfiction.blogspot.it
1. Come hai trovato il nome per il tuo blog?
Quando ho deciso di aprire un blog mi sono posto alcune domande. Seguendo i consigli di molti blogger di successo, prima di iniziare a scrivere il mio primo post mi sono chiesto quale sarebbe stato il tema del blog e il mio interesse a riguardo.
Inutile sviluppare maggiormente il mio pensiero, vado letteralmente matto per la fiction in generale e in tutte le sue forme, ho fatto due più due e… ecco uscito Crazy About Fiction. Penso suoni bene, voi che ne dite?
2. Quando hai aperto il tuo sito e perché?
Ho aperto il mio blog due anni e mezzo fa, sotto la spinta della persona che mi sta accanto. Ho sempre letto molto, non mi sembra di ricordare un momento senza un libro sul mio comodino. Questa passione per la lettura mi ha portato a cercare consigli per le mia fame di storie e il web mi ha fatto conoscere il vastissimo mondo dei blog. Penso di averne seguiti una trentina, inizialmente, poi man mano che entravo in confidenza con il sistema ho fatto una scrematura scegliendo i migliori.
Oltretutto, ho notato che sempre più persone mi ringraziavano per i consigli che fornivo per le loro letture e allora mi son detto: perché non allargare il pubblico?
3. Ci descriveresti la tua esperienza di blogger?
Beh, devo dire incredibile. Inizialmente ho trovato faticoso l’inserimento, capire le dinamiche, selezionare le informazioni che man mano andavo trovando, capire come scrivere e come rivolgersi a quel pubblico che, fino a quel momento nemmeno sapevo sarebbe esistito. Detto questo, ammetto che è un’esperienza unica perché ti permette di creare un mondo tutto tuo ma condivisibile con tantissime altre persone. Impagabile.
4. L’aspetto più gratificante dell’essere blogger?
Entrare in contatto con persone incredibili con le quali condividere le proprie passioni. Inoltre sapere che c’è chi segue i miei consigli di lettura e che aspetta il post successivo per sapere cosa comprare in libreria il giorno successivo.
5. L’aspetto più frustrante?
Spero di non essere banale nel rispondere che non trovo nulla di frustrante nell’essere un blogger. È un’esperienza che diverte e che faccio con passione come tanti altri interessi che porto avanti contemporaneamente. A pensarci bene forse la mancanza di tempo per poter seguire il blog come vorrei, non la ritengo una frustrazione ma è l’unica cosa che mi viene in mente in questo momento.
6. Quanto tempo dedichi mediamente al tuo blog?
Tanto. Ora riesco a gestire il tempo in modo migliore, programmando le cose da fare, ma inizialmente ricordo giornate intere passate a navigare in rete cercando l’ispirazione giusta e a volte non ricavarne fuori un bel niente. Ma forse anche quello che credevo una perdita di tempo poi si è rivelato essere utile.
7. Come si concilia la tua professione con il lavoro sul blog?
Mi ritengo una persona molto fortunata. Ho un lavoro che può essere stancante ma che, allo stesso tempo, offre un’enorme quantità di tempo libero. Non vedo il blog come un lavoro, ma piuttosto un piacevole svago, mi rilassa perché mi permette di leggere di più e mi tiene molto occupato, cosa che mi piace molto. Sono un tipo che si annoia facilmente a non far nulla.
8. Selezioni personalmente le tue letture oppure lasci che siano gli altri a consigliarti?
Leggo di tutto, libri consigliati e libri scelti da me, non faccio differenza tra le due cose. Nel blog però ho deciso di parlare solo ed esclusivamente di libri che mi sono piaciuti. Perché sprecare il tempo a parlare di letture che non mi hanno interessato? Lo trovo una perdita di tempo. Se leggo qualcosa che non mi piace, semplicemente evito di parlarne sul blog.
9. Pensi che avere molti fan su Facebook e/o followers su Twitter equivalga a una maggiore visibilità? O rischiano di essere dei numeri un po’ virtuali?
No. Avere tanti follower sui social media non penso dia più visibilità. Per spiegarmi meglio, dà una visibilità maggiore, per numero di persone raggiunte, ma forse non sempre con l’effetto sperato. Alla fine tutti seguono tutti ma nessuno segue VERAMENTE qualcuno… troppo difficile, siamo in troppi e le mode cambiano molto velocemente.
10. Il tuo lavoro verte sui grandi autori e le grandi case editrici oppure dai anche spazio agli scrittori emergenti?
Grandi case editrici sì, ma non necessariamente grandi autori, moltissimi degli scrittori di cui ho parlato nel blog erano alla loro prima esperienza nell’editoria. Attualmente ho ricevuto dei romanzi di scrittori che si sono pubblicati da soli ma devo metterli in coda, troppi libri da leggere…
11. Hai mai avuto problemi con autori e editori, magari dopo una recensione non gradita?
No, mai avuto problemi con nessuno.
12. Qual è il tuo rapporto con le case editrici? Sei tu che ti proponi come collaboratore o capita che siano loro a cercare visibilità attraverso il tuo canale?
Con alcune case editrici ho un ottimo rapporto, mi propongono libri o chiedo io libri a loro, tutto in egual misura. Molti libri dei quali ho parlato o dei quali parlerò sono stati acquistati dal sottoscritto. Circa due settimane fa, dopo ben due anni e mezzo di vita del blog, ho iniziato a propormi ad alcune case editrici, anche non importantissime, ma non sempre ho ricevuto risposta. Non penso sia voluto ma immagino che anche loro, oltre alla pubblicità, vogliano decidere con calma di chi fidarsi e di chi no.
13. Collabori con qualcuno/hai collaborato con altre persone in passato? Nel caso, come procede il tuo lavoro di squadra?
No, non ho mai collaborato con nessuno, faccio tutto da solo. A breve, però, presterò la mia collaborazione per un progetto e sono molto contento che mi sia stato chiesto, nulla che riguardi il mio blog ma che ha come scopo principale la diffusione della lettura. In Italia si dice sempre che si legga pochissimo rispetto ad altri paesi, quindi, essendo una mia passione…
14. Cosa pensi degli ebook? Stai al passo coi tempi o nonostante tutto resti un affezionato della carta stampata?
Penso che gli ebook siano stati un’evoluzione naturale in risposta ai bisogni delle persone. Non saprei dire se saranno un futuro monopolio della parola scritta ma, senza dubbio, troveranno un mercato sempre più ampio.
Personalmente trovo gli ebook reader un’invenzione fenomenale, specialmente per persone che, come il sottoscritto, si spostano di continuo da una parte all’altra. Oggi come oggi non potrei mai pensare di portarmi in viaggio tre o quattro libri cartacei, troppo peso e troppo ingombro in valigia.
Inoltre, per chi legge molto, gli ebook costituiscono un gran risparmio di denaro, impossibile dire il contrario.
Con queste parole non voglio dire che non compro libri cartacei, anzi, ne compro forse in quantità uguali a quelli elettronici, se non di più. Mi piace proprio possederli e vederli nella mia libreria in casa, fanno compagnia e poi sono belli.
Molte volte, dopo aver letto un libro in formato ebook, se mi è piaciuto molto, aspetto che il prezzo scenda leggermente e poi vado a comprarmi la versione cartacea. Sono proprio un patito…
15. Prima o poi, tutti i blog si scontrano con la mancanza totale di fondi, mancanza che di fatto impedisce di realizzare tante, belle iniziative. Pensi che questa problematica sia risolvibile, o che sia un limite insito nei blog? Si arriverà mai, secondo te, a investimenti di terzi in blog letterari?
Penso che sia un discorso molto complicato. Rispondere in poche righe non basterebbe e non vorrei dare un messaggio sbagliato o contraddittorio ma ci proverò ugualmente.
Migliorare il proprio blog potrebbe richiedere un investimento di denaro. Diciamo un po’ come in tutte le cose. Può essere qualcosa di modesto o qualcosa di più ambizioso ma, in entrambi i casi, senza una certezza di successo.
Aprire un blog è il risultato di una passione da voler condividere ma è anche vero che poi subentrano dei cambiamenti obbligatori, tutto per evitare che quella passione si consumi in poco tempo per mancanza di mezzi per veicolare le proprie idee, con il conseguente rischio di creare contenuti sempre uguali e fine a se stessi.
Sinceramente non so se sia una cosa risolvibile, difficile a dirsi, ma sono certo che migliorando il contenuto del blog man mano che si procede, qualcosa di buono potrebbe accadere.
Per quanto ne so io, navigando tutto il giorno in rete, ho notato che i Vlog riescono ad ottenere molta più attenzione a riguardo, penso sia dovuto all’impatto visivo e alla possibilità di esprime molto in poco tempo e meno sforzo per il loro pubblico.
Forse ci vorrà tempo ma sono fiducioso a riguardo, i blog letterari riusciranno a trovare una loro locazione e ben presto verranno calcolati, l’importante è rimanere con i piedi ben piantati e tanta perseveranza.
L’unica cosa che mi preoccupa a riguardo è che quando subentrano investimenti c’è il rischio di un controllo dei contenuti del sito, meno libertà da parte del blogger e in quel caso penso finirebbe il divertimento di avere un blog.
Simone B.
Francesco Balestri
Aniello Troiano
Davide Zampatori