Ebbene si ragazzi, questo week-end sono andato a vedere Tutto Tutto Niente Niente al posto de Lo Hobbit.Non contento mi sono pure ritrovato accompagnato da una coppietta di amici (lui aveva detto che veniva solo)! Insomma le premesse non erano delle migliori, e il risultato è stato pure peggiore delle aspettative.
Lo dico subito Tutto Tutto Niente Niente di Giulio Manfredonia è una merda totale.Un film nel dolore, pesante, pretenzioso e sopratutto noioso. Non rideva nessuno in sala.
Lasciate stare chi lo definisce una lucida analisi della realtà, o chi ci vede dei parallelismi sul ritorno di Berlusconi. Il nuovo film comico di Antonio Albanese non fa RIDERE. MAI!Qualunquemente era un film malriuscito, dove la macchietta di Cetto La Qualunque non reggeva il peso di 90 minuti, però aveva dalla sua trovate sublimi, battute comiche ad effetto, ed una trama semplice che volava basso senza mai eccedere.In questo film Albanese invece triplica la sua portata con tre personaggi. Il solito Cetto, l'usato sicuro Frengo e il nuovo "leghista" Rodolfo Favaretto. Tralasciando una trama ambientata in parlamento, con i tre pazzi in questione richiamati dal carcere solo per votare come gli viene detto e quando gli viene detto.Una satira politica, che però vede un'esagerazione in ogni inquadratura a partire dalla recitazione ai costumi. Ben venga il viola o la giacca Maya di Cetto; ma i parlamentari conciati alla Hunger Games, la famiglia di Frengo in un delirio di croci e colori pastello, la camera dei deputati ridotta ad una tribuna di calcio come nei peggiori film dei Vanzina, perfino le comparse sono sopra le righe. Un eccesso di surrealismo, che voleva essere un tratto autoriale ma finisce per ripiegare su stesso, e se nei costumi sembra voler ricalcare le scelte de L'Armata Brancaleone, in tutto il resto non è meglio dei cinepanettoni con scene talvolta speculari come quella sopracitata.
Qualche immagine per capire.
Guardandolo vi renderete conto che ci sono alcuni spunti interessanti, e che il vero personaggio incastrato nelle logiche di una trama tri-partita è proprio Cetto La Qualunque. L'unico in grado di far ridere e purtroppo il mio dimesso, mancano i suoi slogan e le sue invettive che davano colore, per non parlare dei suoi metodi cattivissimi e fuorilegge. Un Cetto al parlamento era perfetto, un secondo capitolo naturale che prometteva almeno qualche risata di gusto, invece vi dovrete accontentare di un sorriso se va bene e di una lunga noia mortale fino ai titoli di coda.
Per il sottoscritto è il peggior film dell'anno.