Il tempo sembra essersi fermato per questa ballerina e coreografa nata in Ungheria ma torinese da sempre: solo due giorni fa ha danzato al Teatro Vittoria. "L'esibizione dell'altra sera - dice - è stata un'eccezione per il Capodanno. Ho tanti ottimi proseliti che vanno in scena in maniera fantastica e non c'è bisogno che ci torni io". Se a una signora non si chiede l'età, lei non si nasconde e sorride quando gli si domanda il segreto della sua splendida forma. "Nessun mistero, credo dipenda dallo spirito. Il fisico è collegato alla mente e finché lo spirito è giovane, la carne è forte. Posso dire che viaggio negli ottanta, lasciamo però un minimo di indeterminatezza...".
A sessant'anni esatti dalla storica data di avvio ufficiale delle trasmissioni tv, Susanna Egri ricorda tutto nei dettagli. "Quel giorno non mi ero resa conto che stavamo entrando nella storia perché era già da cinque anni che facevo televisione. Il periodo sperimentale negli studi di Torino era partito molto tempo prima, tanto che ero stata incaricata di predisporre un programma in occasione dell'arrivo del presidente Luigi Einaudi per inaugurare il primo studio Rai. Era il novembre 1949, ricordo il suo stupore quando si trovò nella regia dove poteva contemporaneamente vedere il monitor con le immagini e me che danzavo davanti a lui".
Per la prima trasmissione nazionale realizzò una coreografia innovativa e classica al tempo stesso. "Tutto avvenne in diretta e purtroppo non è rimasta traccia del balletto se non in alcune foto. Per l'occasione creai un passo a due sulle punte insieme con il mio partner abituale di allora, l'americano Norman Thompson sulle note di 'Luci della ribalta' di Chaplin. Avevo un bellissimo tutù corto di un rosso sfavillante, che non si poteva vedere perché le trasmissioni erano in bianco e nero".
Susanna Egri continuò poi per molto tempo a occuparsi di programmi televisivi. "Erano anni bellissimi - prosegue - c'era un genere da inventare. Per me rappresentò un'opportunità e venni addirittura utilizzata come 'merce di scambio': la tv italiana mandava me a danzare a Parigi e in cambio quella francese inviava i suoi cameramen a insegnare il mestiere ai nostri. Inizialmente andammo io e Fulvia Colombo che sarebbe poi diventata la prima 'signorina buonasera': fu lei a leggere il messaggio di inaugurazione delle trasmissioni domenica 3 gennaio 1954 alle ore 11".
Una vita dedicata alla danza suggellata nel 1953 dalla fondazione a Torino della sua scuola ancora oggi attiva. "Ho avuto migliaia di allievi, alcuni diventati famosi. Le cose nel tempo sono molto cambiate, soprattutto se si parla di tv. Ormai non è pensabile che vengano mandati in onda balletti come quelli che facevamo allora con una struttura complessa e un contenuto. Peccato, perché avevamo molta audience e, purtroppo, si è persa l'abitudine a spettacoli del genere. Quando iniziarono le trasmissioni mi ero illusa che la tv sarebbe stata finalmente il mezzo che avrebbe reso alla danza ciò che merita, cosa che ha anche fatto per un certo periodo. Purtroppo però al giorno d'oggi ha preso altre vie".
Franca Cassineper "La Stampa"