Stasera su CIELO (in chiaro) alle 21,00
Ringraziamo Paola Chiacchiaretta per la segnalazione.
E' l'ultimo film di Jonathan Demme, un regista defilato e profondamente discontinuo, non tanto in termini di resa qualitativa, ma di continuità nella scelta di un linguaggio artistico. E così Demme passa dal film-thriller dai tanti incassi ai documentari e via dicendo, senza mai avere una precisa collocazione di genere ed evitando l'assillo di inseguire la fama. Non a caso, "Rachel sta per sposarsi" è un film indie come non se ne facevano da tempo, molto meditativo, frutto di un'analisi interiore cesellata, e con una sceneggiatura-stato emotivo più che azione fine a sè stessa. Anche lo script è di una figlia d'arte, Jenny Lumet, mentre il film diventa un'esasperazione di conflitti famigliari e interiori realistici, partendo da canovacci visti migliaia di volte. Un termine di paragone può essere "Il matrimonio di mia sorella" di Noah Baumbach con Nicole Kidman, più o meno affine per imprinting narrativo, ma la differenza sta appunto nella capacità di mantenere un distacco che permette una migliore lettura dei protagonisti, aprendosi anche a digressioni svincolate dall'elemento problematico e splendidamente fini a è stesse (la lunga sequenza del ballo a ritmi esotici). Il melting'pot culturale, la dimensione famigliare e quella personale. Su questi tre elementi si basa il concept, che ha la fortuna di grandi interpreti capaci di operare per sottrazione, senza enfasi inutile. E così la Hathaway si impone come "attrice" a tutto tondo, ma non da meno è Rosemarie DeWitt, senza dimenticare la forte Debra Winger. La storia di Kym è affrontata con rigore e senza facili isterismi inutili, tanto che il vero termine di paragone è un altro film con Nicole Kidman, ma splendido e carico di commozione interiore, "Rabbit Hole". Una visione è caldamente consigliata, mi raccomando.