Caleb e Ashton Bird sono fratelli. Caleb e Ashton Bird vengono da Carbondale, cittadina di trentamila abitanti nel sud dell'Illinois. Caleb e Ashton Bird suonano insieme. Caleb e Ashton Bird sono i Tweak Bird. Caleb imbraccia la sua possente chitarra baritona e si avvale del suo bel microfono, Ashton sta alla batteria e ha anche lui ha il suo da fare col microfono. Nel 2007 si affacciano con lo schizofrenico Ep di quattro brani “Bigbone Snakebite”. L'anno successivo preparano i bagagli e approdano nella più consona Los Angeles e arriva così “Reservations”, mini-cd di sette nuove composizioni prodotto da Toshi Kasai (Altamont, recentemente divenuto un terzo dei Big Business) e il signor Dale Crover (che, per chi non lo sapesse, è il batterista dei Melvins), soci nell'etichetta Deaf Nephews (che però non pubblica l'album, ci pensa Volcom). I fratelli Bird attirano un po' di attenzioni coi loro shows, compaiono in alcune trasmissioni televisive, racimolano un bel gruzzolo di ottime recensioni qua e là creando così notevoli aspettative sul futuro prossimo. È il 2010, ovvero l'anno scorso, e Caleb e Ashton Bird completano il filotto col loro primo parto su lunga (?) distanza: Tweak Bird. Sì, disco omonimo. Dieci tracce. Ventisette minuti. Sì, 27 minuti. Vi starete chiedendo cosa potranno mai suonare i due consagnuinei per racchiudere in un così esiguo lasso di tempo dieci canzoni, di cui l'ultima di sei minuti passati. Ecco: provate ad emulsionare mentalmente la ruvidezza dello stoner, un approccio smaccatamente indie-rock, fresche melodie pop, un certo impeto post-punk, un pizzico di southern rock e un pizzico di blues, umori psichedelici e del prog-rock zippato. Se doveste piombare in equilibrio sulla punta dei piedi sull'orlo di una profonda emicrania, per favore, non guardatevi intorno alla disperata ricerca di spigoli che pongano definitivo rimedio alla faccenda, non è mica colpa vostra. Potete risolvere il problema senza fare sciocchezze e mettendo su i Tweak Bird, avrete così una visione chiara (??) del composto (o del groviglio). I due fratelli Bird si danno da fare senza alcuna forzatura, senza calcoli preliminari, senza pavoneggiarsi della loro inafferrabilità. I loro timbri vocali sono quasi femminei, atipici per un sound abituato a grasse barbe alcoliche. "Tweak Bird" è un mix trascinante ed irresistibile che paga il suo inevitabile bel tributo ai Kyuss nei frangenti più desertici, ma potremmo scovare tra le maglie gli attacchi psicotici dei primissimi Blood Brothers, se non gli sferragliamenti dei mai dimenticati Jesus Lizard. Il singolo Lights In Lines (di cui Roud Trippin' è la lisergica protesi) ha tutti i crismi dell'anthem stoner, e Tunneling Through e Sky Ride (che strizza l'occhio ai Black Rebel Motorcycle Club), con le loro ruspanti andature, non se ne stanno lì mica a cazzeggiare. Siamo anche certi che i Dead Meadows gradirebbero la sciamanica Flyin' High, mentre acidi vapori in technicolor si elevano serpeggiando da cumuli di carboni ardenti col sassofono di A Sun / Ahh Ahh. Insomma, se arrivando a Distant Airways si dovesse illuminare nella vostra capoccia il mega-schermo con su scritto King Crimson rilassatevi, non state affatto dando di matto. È proprio tutto vero.
(Volcom, 2010)
The Future / Lights In Lines / Roud Trippin' / A Sun/Ahh Ahh / Beyond / Tunneling Through / Sky Ride / Hazement In The Basement / Flyin' High / Distant Airways