Twin Peaks (Stagione 1)

Creato il 08 febbraio 2016 da Maxscorda @MaxScorda

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Ebbene non ho mai visto "Twin Peaks". Ma come, si dira’, un evento di questo genere sfuggito ad una fan di Lynch della prima ora?
Si da il caso che quando gli episodi di Twin Peaks andarono in onda, io fossi impegnato 7 giorni su 7, 24 ore su 24 in quella cosa chiamata servizio militare, una sana tradizione italiana che forse non rendeva uomini come ci dicevano i nostri padri ma certo aiutava a dare un bel calcio nel sedere all’indolenza giovanile. Poi il tempo passa e si dice siano trascorsi da allora 25 anni ed e’ il momento di non rimandare oltre.
La storia e’ nota anche perche’ senza tanti preamboli lo spettatore viene catapultato nel fatto compiuto dell’omicidio di Laura Palmer e in un piccolo paese come Twin Peaks nascosto nel profondo nord America ad un passo da Canada, e’ un evento che sconvolge e preoccupa.
Quando poi interviene l’agente Cooper dell’FBI, l’iconico Kyle MacLachlan, la faccenda s’allarga dal momento in cui veniamo a sapere che c’e’ di mezzo un killer seriale che da tempo miete vittime tra le giovani donne. Percio’ risolvere il caso di Laura vuol dire risolvere altri casi e nel contempo scavare nella vita di una comunita’ che solo in apparenza sonnecchia mentre sotto la superficie ribolle di torbidi segreti.
La faccio breve, sono deluso. Vi sono due ordini di problemi: il primo riguarda i 25 anni trascorsi che hanno mutato profondamente il linguaggio cinematografico e televisivo, percio’ il placido scivolare di sequenze senza montaggio e regia a momenti, alla fine e’ stancante. Non sono quello dei fuochi d’artificio ma il testo non basta e proprio sul testo il secondo problema. In questi anni s’e’ avuto modo di conoscere gran parte della storia, abbiamo visto il Lynch venuto poi, il nano e la tenda ce lo siamo mirati e rimirati anche fuori contesto. Tra cio’ che gia’ si sapeva, il pathos che viene a mancare guardando un episodio dietro l’altro invece di attendere una lunga settimana nonche’  una generalizzata perdita dell’innocenza che agevola il disincanto, il gioco si e’ rotto. Insomma non tutto dipende dalla storia in senso stretto anche se, malgrado lo sforzo di contestualizzare periodo e situazioni, non mi convince l’impostazione ibrida di thriller e humor quando questo diviene grottesco. Lynch ci ha abituato a molto meglio.
Ho perso il treno lo so ma aspettiamo la seconda stagione…

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