Twittervista a Lorenzo Pisoni, uno degli ideatori di Flashbook

Creato il 23 dicembre 2011 da Franzrusso @franzrusso
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Per questa twittervista pre-natalizia abbiamo pensato a un personaggio un po’ diverso dal solito. Lorenzo Pisoni è uno studente di Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, utilizzatore di Facebook è riuscito con qualche amico a ideare un flashmob tutto particolare in cui i libri (in ogni loro forma) sono i protagonisti. Una chiacchierata in tweet che vuole anche aprire una riflessione sullo stato della Cultura in Italia. Buona lettura!

Ciao Lorenzo, saluta i nostri lettori presentandoti in 140 caratteri.

Ciao a tutti studio filosofia in Statale, sono milanese d’importazione e tendo a dedicarmi a progetti oltre lo studio e il lavoro.

Studi a Milano ma sei di Arenzano (Genova) e lavori in una scuola americana come Community Assistant… un mix culturale non indifferente…

Tre case, tre anime, una sintesi. Di certo al momento gli stimoli non mancano, ma la difficoltà è metterli insieme!

Cosa significa invece studiare Filosofia nel 2011?

E’ un continuo riformulare alcune problemi fondamentali producendo sempre significati nuovi che colgono aspetti profondi della realtà.

Quale pensiero filosofico pensi ci sia dietro ai Social Networks?

Democrazia e liberismo perché la concorrenza tra le idee è l’unico principio regolatore. Risultato: tante idee e positiva incoerenza.

Qual è il Social Network che più utilizzi di più e perché?

Facebook per l’organizzazione di appuntamenti, eventi, feste… puoi unire virtualmente e poi fisicamente molte persone con il minimo sforzo.

So che al momento sei iscritto a Twitter ma lo usi poco. Quali caratteristiche potrebbero però convincerti a seguirlo di più?

Mi piace la possibilità di selezionare chi seguire e quindi di cercare chi ha qualcosa da dirmi. Inoltre apprezzo la concisione dei tweet.

Che nickname sceglieresti?

Il mio nome reale o l’abbreviazione: Piso.

A proposito di nomi, per un periodo su Facebook eri Traitanti Uno… perché questa scelta?

Virtualmente puoi cambiare identità. Di fatto il profilo FB è la tua storia quindi il nome risulta superfluo. Era una divertita provocazione.

Che cos’è un Flashbook?

Un flashmob in cui ci si siede per strada e si legge. Risultato: contrasto tra il caos cittadino e il composto silenzio dei lettori di libri o eReader.

Come reagiscono i passanti?

Sono stupiti e subito pur non capendo si complimentano. Credo ne apprezzino la disciplina. Si fermano sempre e questo è l’obiettivo di Flashbook.

Quando nasce questa idea? Da quale pensiero?

Dicembre 2010: nel pieno delle manifestazioni studentesche. L’idea è che un simbolo sia molto più potente e comunicativo di una massa caotica.

Quanti eravate la prima volta e che location avevate scelto?

In nove studenti universitari davanti alla Rinascente. Era l’11 dicembre.

In che modo e in che misura Facebook ha contribuito a diffondere la vostra iniziativa?

Il gruppo su FB ha fatto girare la nostra idea di impegno culturale e sociale: Il 18 dicembre eravamo 150 in piazza, quasi 1000 su FB.

E gli incontri successivi?

La partecipazione è aumentata fino ai 500 di piazza Cordusio, ma ha perso in qualità: il silenzio di Flashbook è stimolante se di una minoranza.

Quanti ne sono stati realizzati e quando sarà il prossimo?

A Milano circa una decina. Il prossimo sarà a gennaio durante i saldi in data da definirsi.

Pensi che Milano fosse una città particolarmente predisposta ad accogliere un’iniziativa simile o anche altre città hanno partecipato?

Il ritmo frenetico di Milano certamente esalta l’effetto scenico della stasi di Flashbook. Venezia, Roma, Arona, Genova hanno poi aderito.

Ci sono mai stati problemi di ordine pubblico o qualcuno che veniva apposta a disturbarvi nella lettura?

Dall’esterno no, il vero problema è disciplinare i partecipanti e tenerli concentrati. Per questo un grande numero aumenta le difficoltà.

Rispetto alla prima volta come si è modificato in modalità o princìpi il Flashbook?

La modalità è identica, certamente Flashbook si è caricato di molti significati, diventando catalizzatore di pensiero critico.

 Anche con te concludiamo facendoti completare e spiegare la frase “Condivido per…

Condivido per organizzare… le idee e i pensieri.

Durante queste vacanze di Natale cosa farai?

Mi prenderò cura delle mie api. Studierò tecniche di memorizzazione e mi riposerò imbottigliando la mia birra Petus.

Ti ringrazio Lorenzo per la disponibilità, saluta tutti con una citazione dal tuo filosofo preferito…

Anche se non è il mio preferito “Pensare è agire” Emerson. 


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