Ubaldi, l'assessorato alla cultura, Città Vecchia, e la città che muore

Creato il 22 luglio 2011 da Laperonza

Con Endrio Ubaldi c’è una storia antica di amore-odio-amore o, forse, più viceversa, dovuta ad opposte visioni della realtà che qualche volta e nostro malgrado, vanno a convergere. Fatto sta che ha la mia stima in quanto persona e spesse volte il mio biasimo concettuale sulla base, biasimo che non va ad inficiare la considerazione che ho riguardo la sua indiscutibile intelligenza, merce rara di questi tempi specie in politica.

Sulla sua critica riguardo la manifestazione MontegranArt di Città Vecchia, però,  mi sento di dissentire su (quasi) tutta la linea. E lo posso fare senza tema di essere tacciato di faziosità viste le vicende ultime che mi hanno visto fuori da Città Vecchia e dall’organizzazione ultima dell’evento in questione per i fatti ormai noti e per volontà ineluttabile dell’organizzatrice.

Però, da uomo mio malgrado pubblico data la mia insanabile passione per la politica intesa come partecipazione del cittadino alla vita della città, voglio contestare (bonariamente e in senso costruttivo) le affermazione di Ubaldi.

In effetti offrendo uno sguardo superficiale alla vicenda si potrebbe affermare che il leader di Liberi per Montegranaro non abbia tutti i torti. Da una prima lettura delle sue affermazioni anche io ho avuto un baleno mentale nel senso di dargli ragione.

Ma poi ho pensato e ripensato: sì, si dovrebbe avere un calendario unico delle manifestazioni cittadine per fare in modo che non si verifichino sovrapposizioni o, qualora ve ne siano, esse siano ben amministrate. Fatto sta che non è possibile evitare questo tipo di disguidi in quanto l’ente preposto a tal fine a Montegranaro , la Pro Loco, non esiste o, meglio, è stato esautorato dalle sue funzioni dalla politica. Parimenti possiamo affermare che l’assessorato che dovrebbe fungere da cardine per le manifestazioni culturali o pseudo-tali, passata Veregra Street, si occupa in via pressochè esclusiva dell’organizzazione di Veregra Street. Dell’anno prossimo. In tutta questa parentesi di abbondanti undici mesi c’è il vuoto politico.

Pertanto delle due l’una: o Città Vecchia, nella persona del responsabile del laboratorio culturale, avrebbe dovuto ingegnarsi per procurarsi un calendario delle manifestazioni in programma, oppure il Comune, che pure ha ben tenuto a prendersi la paternità dell’iniziativa sui giornali, avrebbe quantomeno dovuto avvisare gli organizzatori reali (non quelli che si appiccicano medaglie quando le cose vanno bene) che ci sarebbe stata una sovrapposizione di eventi. Certo che non è pensabile che un’associazione quale Città Vecchia potesse avere in mano il calendario delle manifestazioni. Un’associazione di questo genere a mala pena riesce a gestire le proprie iniziative, figuriamoci coordinarle con quelle degli altri.

Da questo stato di cose, del quale comunque va reso atto al Dottor Ubaldi di avere dato opportunamente evidenza, si traggono alcune deduzioni, politiche e organizzative:

1)   non si può gestire una stagione culturale senza una Pro Loco che esista e che non serva solo a firmare in modo fantasmatico iniziative altrui;

2)non si può amministrare una città di oltre 13.000 abitanti, che si vanta si avere eccellenze in ogni dove (tutte da dimostrare con fatica) senza avere un assessorato alla cultura che abbia una guida politica presente. Purtroppo va constatato,e non da oggi, che l’assessore è da lungo tempo (lo dicono le cronache) in tutt’altre faccende affaccendato salvo affacciarsi sulla scena per dettare dettami del tipo “stateve zitti e lavorate”.

3)   Non si può pensare ad una stagione estiva cittadina tutta incentrata sulle iniziative organizzate in zona “La Croce”. Se pensiamo a quello che si svolge al cosiddetto “Villaggio dello Sport” e a coordinare iniziative in centro con quel calendario ne parliamo ad ottobre. La città di Montegranaro, per avere un po’ di svago, cultura, dibattiti o anche solo un po’ di saltarello, fatte le dovute eccezioni per l’impegno lodevolissimo dell’Informagiovani, bisogna prendere la macchina e andare al campo sportivo. E intanto il centro, la piazza, il cuore della città resta vuoto. Che si riportino le feste politiche e delle grandi associazioni in centro (lo dico da una vita pedantemente). Gli spazi ci sono come c’erano fino a quindici anni fa. La differenza è che se un cittadino volesse fare due passi in centro avrebbe un’offerta complessiva. Nella situazione attuale o prende la macchina o va a prendersi un gelato veloce e poi a nanna.

Mi spiace constatare che Ubaldi incentri la sua polemica non su queste priorità che credo siano indiscutibili ma, ancora una volta , attacchi un’associazione (che ho fondato, vero, ma nella quale non rivesto più alcun ruolo) che sta facendo del suo meglio per ridare valore e vita al centro. Cerchiamo invece di creare una sinergia forte e di utilizzare le nostre intelligenze per ricreare la città che, di questo passo, a breve non ci sarà più.

Luca Craia


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