Così viene presentata e data enfasi su molti siti la nuova versione di Ubuntu, però...
Lo dico subito, installare Ubuntu sul proprio PC significa entrare a far parte di una specifica nicchia di fruitori di PC. Detto questo è chiaro che le maggiori software house come Adobe e molte altre non prevedono l'implemetnazione dei loro software su questo sistema operativo. I software per questo sistema operativo sono tutti open source e gratuiti come lo è Ubuntu stesso. Detto questo è chiaro che per quanto il tuo PC sia performante dal punto di vista dell'hardware, Ubuntu non lo sfrutterà a dovere.
E' prassi infatti installare Ubuntu su hardware un pò datati, magari su un vecchio Notebook per "rivitalizzarlo" in quanto Ubuntu risulta (a detta di molti sistemisti informatici), più veloce e leggero di un sistema operativo Microsoft.
Dimentichiamoci quindi Photoshop o programmi come Sony Vegas per il montaggio video. Esistono dei programmi cloni che, solo in rari casi, possono raggiungere l'efficienza degli "originali" ma, al di la di questo, fare parte di una nicchia così piccola non aiuta a confrontarsi nell'uso di software specifici. Un esempio su tutti è Photoshop. Nel web troviamo miriadi di contenuti su Photoshop ma non su Gimp che ne è il clone sulla piattaforma Ubuntu.
Dimentichiamoci dei videogiochi, a meno che non ci accontentiamo di quelli stile anni '80-'90 che da anni ormai troviamo anche sui cellulari più economici.
Conlcudendo se vuoi navigare, ascoltare musica, vedere film, avere un pacchetto office gratuito, fare postproduzione fotografica con Gimp e poco altro, Ubuntu va bene peccato però che tutte queste cose oggi si riescono a fare anche con un "semplice" Tablet PC.
Se fossi un Preside di una scuola o l'A.D. di una azienda però proporrei Ubuntu come sistema oprativo in alternativa a Microsoft perchè è gratuito (anche se l'assistenza di Canonical è a pagamento), e perchè per la scuola e l'ufficio questo sistema operativo va benissimo.
Non ho mai creduto nel progetto Ubuntu dal punto di vista della sua diffusione. La sua diffussione sarà capillare solo se importanti software house dovessero decidere di implemetare i loro software anche per questa piattaforma. L'eventuale ingresso di software house di rilievo però non rientra nella filosofia open source di chi ha progettato questo sistema operativo decretandone l'insuccesso.
Inoltre è probabile che l'avvento dei Tablet PC e di Google Chrome (che intelligentemente punta sul cloud computing), confini Ubuntu in una nicchia ancor più ristretta.