Oggi 17 ottobre è stata rilasciata da Canonical la versione ufficiale di Ubuntu 13.10, nome in codice“Saucy Salamander”.
Tra le novità di maggior rilievo, è bene citare la nuova versione di Unity, con tutte le sue novità, gli sviluppi in ambito mobile che hanno portato alla fase finale dello sviluppo di Ubuntu Touch 1.0, e molto altro.
Per tutti gli utenti che volessero ottenere questo sistema operativo, rimandiamo al sito ufficiale, dal quale è possibile ottenere sia Ubuntu che tutte le distribuzioni ufficiali da esso derivate.
Come effettuare l’upgrade del vostro computer nel modo più indolore possibile.
Le due vie percorribili sono le seguenti:
La prima è il download delle immagini ISO con masterizzazione del DVD (o “fabbricazione” di una pendrive) e successiva installazione tramite Live CD. Qualora i mirror siano sovraccarichi, o non vogliate servirvi di un CD, potrete optare per l’upgrade del vostro sistema pre-esistente tramite i seguenti comandi:
- Assicuratevi che il vostro sistema sia aggiornato: “sudo apt-get update & sudo apt-get dist-upgrade“
- Eseguite il vero e proprio passaggio di versione: “sudo update-manager -d“
Ecco le caratteristiche principali della nuova versione:
1.- Unity versione 7.1 con XMir.
Con Ubuntu 13.10 arriva Unity 7.1, che, nonostante le numerose novità introdotte, ha fatto registrare un notevole grado di efficienza, fornendo ottime prestazione nel rendering grafico che si aggiungono alle nuove funzionalità introdotte. Tra quelle meno visibili all’utente, un nuovo server grafico, Mir, che sostituirà il ben noto X. Questo passaggio, però, è ancora troppo prematuro, e per questo motivo Unity 7.1 gira su XMir, un layer di compatibilità che consente il funzionamento di Mir sopra X.
2.- Aggiornamento software alle versioni più recenti.
Immancabili, quindi, sono Thunderbird e Firefox 24 come client email e web browser predefiniti, LibreOffice 4.1 la office suite di default, e Rhythmbox il principale riproduttore multimediale.
3.- Ubuntu One si integra sempre più nel sistema operativo.
Già in fase di installazione, infatti, ci viene richiesto di inserire le credenziali di accesso a tale servizio, o eventualmente di registrarsi ad esso, al fine di garantire un’integrazione quanto più trasparente con Ubuntu One.
4.- Desktop Environment Alternativi.
Come al solito oltre ad Ubuntu 13.10, Canonical ha rilasciato anche diverse distribuzioni derivate, quali Kubuntu, Xubuntu, Lubuntu, Ubuntu GNOME ed altre. Tutte le nuove versioni godono di diverse novità.
Ubuntu GNOME si avvale di GNOME 3.8 per la gestione del desktop (e non il 3.10, in quanto uscito troppe poche settimane fa e non sufficientemente testato). Con questo desktop environment sarà possibile anche utilizzare la GNOME Classic Session, che fornisce un desktop più semplice, molto simile a quello già visto con GNOME 2. E’ stato anche migliorato l’installer Ubiquity, che adesso include il pannello di Gnome Shell.
Kubuntu invece si presenta con KDE 4.11, che talvolta predilige l’estetica a spese dell’efficienza, ma che gode anche di alcuni perfezionamenti delle applicazioni a corredo, che ne migliorano le performance.
Xubuntu 13.10 (basato su Xfce) e Lubuntu 13.10 (che utilizza LXDE) presentano solo qualche miglioria grafica, e dell’introduzione di Firefox al posto di Chromium in Lubuntu.
5.- Ubuntu Touch.
Con Ubuntu 13.10 è stata anche rilasciata la prima versione ufficiale e completa di Ubuntu Touch, a coronare l’immenso lavoro che è stato messo in atto in casa Canonical. Con questo rilascio, sarà già possibile utilizzare Ubuntu su alcuni dispositivi dichiaratamente in grado di supportarlo, come i Samsung Galaxy Nexus, Nexus 4, Nexus 7 e Nexus 10.
6.- Kernel.
Ubuntu 13.10 è basato sul kernel Linux 3.11, sebbene sia già disponibile la versione 3.12. Evidentemente, gli sviluppatori di Canonical non sono stati in grado di testare a sufficienza quest’ultima opzione, preferendo qualcosa di più rodato e sicuro. Ad ogni modo, Ubuntu 13.10 potrà godere di alcuni nuovi meccanismi di basso livello (come lo zswap) che migliorano le prestazioni del sistema operativo.
7.- Supporto.
Un’importante novità riguarda invece la durata del supporto ad Ubuntu 13.10. Fino a questo momento, infatti, tutte le versioni non-LTS venivano supportate per la durata di 18 mesi. D’ora in poi, questo periodo verrà ridotto a soli 9 mesi. Evidentemente si vuole privilegiare lo sviluppo dei nuovi prodotti piuttosto che il supporto di tecnologie obsolete, nonchè incentivare gli utenti a mantenere il più possibile aggiornata la propria versione di Ubuntu.
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