Altra nota importante è la sicurezza; infatti la maggior solidità e sicurezza del sistema Linux (certificate anche da un recente studio londinese) unita alle configurazioni adottate dai manutentori hanno fatto sì che l'utente finale non possa apportare modificazioni tali da compromettere il sistema e la sicurezza dei dati presenti al suo interno.
Purtroppo per ragioni tecniche è stato possibile convertire solo le macchine del sistema di accettazione, mentre per gli altri terminali non è stato possibile effettuare la migrazione dato che molti applicativi presenti su queste ultime sono state sviluppate su Windows Xp e dipendono in buona parte dal sistema stesso. Considerata la vetusta età del sistema operativo Microsoft, ormai desueto anche se il termine del suo supporto è stato procastinato di circa un anno, il problema degli applicativi è solo rimandato.
A questo punto l'azienda ospedaliera e i suoi fornitori dovranno decidere se investire nuovamente in applicativi Microsoft, con il rischio di trovarsi nuovamente imbrigliati in problemi di compatibilità in futuro, o se scegliere soluzioni alternative che offrono maggior continuità e retrocompatibilità.
Voi cosa fareste?
Fonti: http://www.baguete.com.br/noticias/16/01/2014/hospital-sao-vicente-vai-de-ubuntu Articoli correlati: Windows Xp, gli ultimi gemiti di un sistema morente LibreUmbria: dal polmone verde d'Italia un soffio di Open Source Lock In, come potremmo difenderci