L’altro giorno ho chiamato l’assicurazione, volevo informazioni per trasferire una polizza da una macchina a un’altra, l’operatore del servizio clienti è stato gentile, mi ha spiegato tutto per filo e per segno, infine mi ha fatto una raccomandazione, ha detto: “Per ventiquattro ore copriamo entrambe le vetture, ma stia attento a non guidarle contemporaneamente”.
Sono andato a prendere il bambino a scuola, all’uscita ho trovato la macchina imbrattata di escrementi di uccello, ma l’uccello in questione deve aver avuto un grosso problema digestivo perché la quantità di escrementi era tale da coprire quasi per intero il parabrezza della macchina. Così, mentre tentavo di pulire quel casino, è passata una signora, ha guardato prima il parabrezza, poi ha guardato me. Mi ha guardato come se fossi io l’uccello.
In rete gira il video di una cantante giapponese, mentre lo si guarda bisogna posare un dito sul monitor e far andare il video, tutto quello che accade nel video sembra condizionato dal nostro dito. Al quarantesimo secondo di riproduzione nel video è comparso un uccellino ed è sembrato posarsi proprio sul mio dito. Al quarantunesimo secondo di riproduzione ho ripensato al parabrezza imbrattato. Al quarantaduesimo secondo di riproduzione ho tolto il dito.