Dopo le sanzioni degli Stati Uniti ai danni di 11 funzionari ucraini e russi che hanno avuto un ruolo nella secessione della Repubblica di Crimea dall’Ucraina (tra questi l’ex presidente Yanukovick) ed in seguito all’annuncio dell’Unione Europea di stare anch’essa lavorando a provvedimenti sanzionatori nei confronti di altri 21 funzionari, pure il Giappone di Shinzō Abe ha deciso di non voler né accettare l’esito del voto né rimanere inerme di fronte allo smembramento dello stato europeo.
Il ministro degli Esteri di Tokyo, Fumio Kishida, ha infatti dichiarato oggi che il governo nipponico ha deciso di sospendere i colloqui in corso con Mosca riguardanti il rilascio accelerato dei visti e che, in aggiunta, sono da considerarsi interrotte le trattative riguardanti investimenti ed intese bilaterali a proposito del raggiungimento di un’intesa sull’uso dello spazio a scopi pacifici contro finalità belliche.
Benché per ora non ci sia stato nessun intervento o minaccia di tipo militare contro le azioni di Mosca in Crimea, la Russia di Putin rischia però di essere sempre più isolata dall’Occidente, racchiudendosi nel guscio di un’Unione Doganale che sembra sempre di più un’Unione Sovietica.
Ucraina. Anche il Giappone emette sanzioni contro Mosca dopo il voto in Crimea
Creato il 18 marzo 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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