Al contempo, però, tra l’Unione e l’Ucraina si pone un problema di grande rilievo, ossia le sorti di Julia Tymoshenko, ex Premier del Paese detenuta ormai da due anni nelle carceri statali per sospetto abuso d’ufficio. Non può non far storcere il naso sapere che l’Unione Europea, da sempre promotrice della piena tutela dei diritti umani, fa affari o comunque intavola trattative con uno stato che ha dichiarato l’arresto della Tymoshenko “a tempo indeterminato”, trasformandolo quindi di fatto in una vera e propria detenzione prima ancora che una condanna fosse pronunciata.
Allo stato attuale, sembra che l’Ucraina voglia tenersi aperta la preziosa possibilità di concludere accordi vantaggiosi con diversi soggetti perché sta cercando un equilibrio anche con Mosca. La Federazione Russa, infatti, spinge verso un riavvicinamento usando quale carta di scambio le riduzioni sul prezzo del gas naturale. Il compromesso, sia con Bruxelles che con Mosca, sembra difficile da realizzare in tempi brevi, ma con la prima saranno decisivi gli sviluppi nelle trattative nel prossimo mese di maggio. In effetti, l’Unione mira a pervenire alla firma dell’Accordo di Associazione nel mese di novembre, durante il vertice del Partenariato orientale a Vilnius.
Silvia Dal Maso