Pochi giorni fa si era detto soddisfatto della stabilità della tregua il presidente ucraino, Petro Poroshenko, esprimendo la propria soddisfazione per due settimane senza combattimenti tra forze governative e ribelli filorussi, parlando di “una sensazione di cauto ottimismo”.
Nella giornata di ieri si è però tornato a parlare di guerra e, tramite un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt ed a quello statunitense The Washington Post, Poroshenko, nel caso il conflitto con i secessionisti del Donbass dovesse continuare, ha chiesto ai paesi occidentali maggiori rifornimenti di materiale bellico, in modo da poter contrastare l’avanzata dei guerriglieri, armati e sostenuti da Mosca.
Il leader ucraino ha infatti dichiarato: “Kiev sta compiendo sforzi al limite del possibile, chiediamo solo i mezzi per poter proteggere il nostro paese e creare una forza di difesa all’altezza che possa affrontare efficacemente la difficile situazione”.
In seguito alla rivoluzione europeista ed alla deposizione dell’ex presidente Viktor Yanukovic, fedele a Mosca, sostituito da Petro Poroshenko, la guerra tra esercito governativo e miliziani filorussi ha infatti insanguinato l’Ucraina orientale, causando migliaia di morti tra entrambi gli schieramenti.