Gli esperti si trovano a Donetsk e avrebbero dovuto raggiungere il luogo del disastro, ma, come riporta il ministero “ci sono troppi combattimenti lì e intorno alla strada che porta al luogo”. Notizia confermata lunedì da Kiev, che ha informato dell’ingresso dell’esercito in alcune cittadine vicine al luogo della strage. Una di esse, Shakhtarsk, si trova ad appena 10 kilometri.
Il compito del team internazionale è quello di recuperare quel che resta delle 289 vittime del disastro aereo, dopo che nei giorni scorsi 200 salme sono state ricondotte nei Paesi Bassi per essere identificate. È il terzo giorno consecutivo che gli esperti olandesi e australiani non riescono ad accedere al sito, e il premier olandese Rutte sostiene che “in questo modo si sta perdendo tempo prezioso”. Ragion per cui il Primo Ministro olandese ha chiesto al presidente ucraino Poroshenko quantomeno una tregua temporanea, per permettere agli esperti “di svolgere il loro lavoro”, come riporta una nota dell’Aja.
L’Ue, intanto, si compatta contro la Russia, e vara contro di essa sanzioni che colpiranno “l’accesso delle banche russe al mercato dei capitali, l’import di armi, i beni a uso sia civile che militare e le tecnologie legate all’energia”. Tali sanzioni saranno pubblicate mercoledì sera sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, e dovrebbero entrare in vigore tra il momento della pubblicazione stessa e venerdì.
L’Europa continua fermamente a ritenere Mosca la principale responsabile del conflitto armato che tuttora continua in Ucraina orientale, per via dell’appoggio economico e militare che darebbe ai miliziani. Van Rompuy, presidente Ue, si pronuncia così in merito: “La Russia si troverà sempre più isolata a causa delle sue stesse azioni. La Ue rimane pronta a rivedere le proprie decisioni e a impegnarsi con la Russia se Mosca inizierà a impegnarsi attivamente e senza ambiguità per trovare una soluzione alla crisi ucraina”.
Anche gli Usa danno man forte all’Ue attraverso le parole del Segretario di Stato Kerry: “Non c’è la minima prova che Mosca voglia fermare lo spargimento di sangue in Ucraina dell’est, dove i filorussi combattono contro le truppe di Kiev”. Washington avvisa così Mosca sull’eventuale rischio di ulteriori sanzioni.