Alcune riflessioni sull'attuale situazione dell'Ucraina. "L'Ucraina si trova a fare da cuscinetto tra due grandi aree di influenza politico-economica: ad Ovest l'Unione Europea ed a Est la Russia di Putin (che mira a costituire una propria comunità economica e doganale). Una parte dell’Ucraina, che comprende la zona occidentale, si considera europea; così come molti giovani e borghesi delle grandi città che aspirano alla "democrazia" e allo "Stato di diritto". Dell’altra metà, più legata alla Russia, fanno parte la zona orientale e quella delle vecchie industrie e dei contadini, i cui sbocchi sono chiaramente a Est e che quindi sarebbero fortemente penalizzate dalle norme europee. Le battaglie in corso sono quindi due: - una interna all'Ucraina di tipo sociale. - una esterna tra l'Unione Europea e la Russia per l'esercizio della propria influenza sulla zona. A complicare ulteriormente la situazione c'è poi il fatto che l'Ucraina è, di fatto, la via principale per il transito del gas russo verso l’Europa: infatti circa l’80% del gas passa per il territorio ucraino tramite i circa 40mila chilometri di gasdotti, ed il Paese guadagna circa tre miliardi di dollari all’anno grazie alle tasse di transito. Inoltre l'Ucraina, in base ad un accordo bilaterale con la Russia, usufruisce di uno sconto del 30% sul prezzo di mercato del gas proveniente dalla Russia, di cui non può fare a meno. Quando il destituito ex-Presidente Viktor Janukovič sostiene - di desiderare l'Europa ma che l'Ucraina non se lo può permettere perchè la Russia offre maggiori vantaggi -, dice come stanno effettivamente le cose. In questo momento l’Ucraina non può voltare le spalle alla Russia, a meno che l’UE non sia pronta a concederle i mezzi necessari per compensare le perdite derivate da un allontanamento da Mosca. Il problema è che l’UE non ha intenzione di soddisfare questa necessità perché ha il portafoglio vuoto e ci sono attualmente troppi problemi interni per pensare ad un allargamento. Le aspirazioni della borghesia dell'Ucraina occidentale ed i timori degli operai delle vecchie industrie e dei contadini della parte orientale continueranno a lacerare il Paese, almeno fino a quando l'Ucraina non riuscirà ad affermarsi come Stato neutro, ponte tra le due "aree europee", quella UE e quella russa. Al momento, però, non sembra che l'UE e la Russia siano in grado di trovare il giusto compromesso; la recente invasione da parte dei militari russi della Crimea, ne è la più palpabile dimostrazione. Resta comunque il fatto che solo un patto in questa direzione potrebbe scongiurare tragici ed imprevedibili sviluppi in Ucraina e creare i presupposti per una situazione di sicurezza che risulterebbe economicamente utile sia ad Est che ad Ovest dell'Europa." Stateve Aqquorti
Alcune riflessioni sull'attuale situazione dell'Ucraina. "L'Ucraina si trova a fare da cuscinetto tra due grandi aree di influenza politico-economica: ad Ovest l'Unione Europea ed a Est la Russia di Putin (che mira a costituire una propria comunità economica e doganale). Una parte dell’Ucraina, che comprende la zona occidentale, si considera europea; così come molti giovani e borghesi delle grandi città che aspirano alla "democrazia" e allo "Stato di diritto". Dell’altra metà, più legata alla Russia, fanno parte la zona orientale e quella delle vecchie industrie e dei contadini, i cui sbocchi sono chiaramente a Est e che quindi sarebbero fortemente penalizzate dalle norme europee. Le battaglie in corso sono quindi due: - una interna all'Ucraina di tipo sociale. - una esterna tra l'Unione Europea e la Russia per l'esercizio della propria influenza sulla zona. A complicare ulteriormente la situazione c'è poi il fatto che l'Ucraina è, di fatto, la via principale per il transito del gas russo verso l’Europa: infatti circa l’80% del gas passa per il territorio ucraino tramite i circa 40mila chilometri di gasdotti, ed il Paese guadagna circa tre miliardi di dollari all’anno grazie alle tasse di transito. Inoltre l'Ucraina, in base ad un accordo bilaterale con la Russia, usufruisce di uno sconto del 30% sul prezzo di mercato del gas proveniente dalla Russia, di cui non può fare a meno. Quando il destituito ex-Presidente Viktor Janukovič sostiene - di desiderare l'Europa ma che l'Ucraina non se lo può permettere perchè la Russia offre maggiori vantaggi -, dice come stanno effettivamente le cose. In questo momento l’Ucraina non può voltare le spalle alla Russia, a meno che l’UE non sia pronta a concederle i mezzi necessari per compensare le perdite derivate da un allontanamento da Mosca. Il problema è che l’UE non ha intenzione di soddisfare questa necessità perché ha il portafoglio vuoto e ci sono attualmente troppi problemi interni per pensare ad un allargamento. Le aspirazioni della borghesia dell'Ucraina occidentale ed i timori degli operai delle vecchie industrie e dei contadini della parte orientale continueranno a lacerare il Paese, almeno fino a quando l'Ucraina non riuscirà ad affermarsi come Stato neutro, ponte tra le due "aree europee", quella UE e quella russa. Al momento, però, non sembra che l'UE e la Russia siano in grado di trovare il giusto compromesso; la recente invasione da parte dei militari russi della Crimea, ne è la più palpabile dimostrazione. Resta comunque il fatto che solo un patto in questa direzione potrebbe scongiurare tragici ed imprevedibili sviluppi in Ucraina e creare i presupposti per una situazione di sicurezza che risulterebbe economicamente utile sia ad Est che ad Ovest dell'Europa." Stateve Aqquorti
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