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UCRAINA: Un milione in piazza a Kiev. Abbattuta la statua di Lenin e sale la tensione

Creato il 08 dicembre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal


di Matteo Zola

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Le manifestazioni a Kiev continuano, l’ultimatum del governo che ha intimato ai manifestanti di lasciare la piazza entro lunedì sembra aver scaldato ancor di più gli animi della piazza. Si parla di centinaia di migliaia di manifestanti, forse addirittura di un milione. Abbiamo parlato del “nazionalismo civico” che è la cifra di queste proteste. E abbiamo anche detto di un nazionalismo assai meno civico che fa riferimento a Svoboda, partito di ultradestra con derive antisemite. Dalle prime ricostruzioni sembra che proprio i militanti di Svoboda abbiano abbattuto la statua di Lenin che sorgeva in viale Shevchenko. Il gesto ha un forte valore simbolico.

Dopo essere stata abbattuta, la statua è stata decapitata da un gruppo di nazionalisti. Secondo la versione online del Kyiv Post, il monumento è stato tirato giù dal suo piedistallo con un cavo d’acciaio dai manifestanti, che lo hanno poi fatto a pezzi a colpi di mazza al grido di “Yanukovych sei il prossimo!” e avrebbero poi intonato l’inno nazionale ucraino. Lenin e Yanukovych vengono così identificati come espressione del dominio di Mosca sul paese. Altri manifestanti di Svoboda – ma dalle immagini si vedono anche le bandiere di “Patria“, il partito della Tymoshenko, e uomini con le fasce dell’UPA, l’esercito partigiano ucraino che combatté, per un certo periodo, accanto ai nazisti – si sono poi diretti verso il palazzo presidenziale, innalzando barricate e tende militari.

I simboli hanno un valore importante e che la statua di Lenin – sopravvissuta alla caduta del comunismo – sia stata abbattuta proprio ora testimonia l’alto livello di tensione. I militanti di Svoboda vogliono, probabilmente, alzare la temperatura. Così facendo, però, rischiano di dividere la piazza, radicalizzando lo scontro e dando a Yanukovych il pretesto per intervenire duramente. E forse è proprio quello che vogliono: l’abbattimento della statua di Lenin non va letto come un gesto spontaneo ma come un’azione calcolata e premeditata. Se l’esito sarà la repressione manu militari da parte di Yanukovych allora sapremo di chi fa il gioco Svoboda.

L’ora fissata dall’ultimatum del governo si avvicina e le proteste – che non possono essere lette solo come “pro-europee” – non sembrano volersi arrestare.

 

foto AFP e KEYSTONE

 


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