Ancora pochi giorni e in Ucraina, con la disputa della Supercoppa tra lo Shakhtar (campione ucraino) e la Dynamo (vincitrice della Coppa Ucraina), prenderà il “via” la nuova stagione calcistica. Sarà un campionato di grandi cambiamenti, con molte incertezze dettate dalla situazione politica dell’est del paese, ancora ben lontana dall’essere tornata alla calma . La Premier League ripartirà il 26 Luglio e vedrà ai nastri di partenza solo 14 squadre, con la sola Olympyk Donetsk nel ruolo di neo-promossa ( le altre squadre invitate in Premier League non avevano i requisiti economici per garantire la disputa dell’intera stagione ) e l’esclusione del PFC Sebastopoli di stanza nella secessionista Crimea . Al termine delle ventisei giornate regolari, le squadre verranno divise in tre gruppi: dalla prima classificata alla quarta, si giocheranno il titolo; le classificate dal quinto all’ottavo posto, si contenderanno i due posti rimanenti per l’accesso in Europa League; le squadre che si piazzeranno dalla nona alla quattordicesima posizione, invece, combatteranno per evitare la retrocessione in Prima Divisione, che toccherà in sorte ad un’unica partecipante.
Delle quattordici squadre partecipanti, cinque – a causa della delicata situazione politica del paese – giocheranno i propri match casalinghi in campo neutro; si tratta, nello specifico, delle tre squadre di Donetsk, la Zoria Lugansk e l’Illichivets di Mariupol . L’altra novità riguarda la prima divisione (serie cadetta ucraina), che sarà composta da diciotto squadre al posto delle sedici della passata stagione e premierà con la promozione in Premier League un’unica compagine . Il mercato in entrata è stato condizionato dalla delicata situazione socio-politica del paese: gli arrivi sono stati pochi, mentre la fuga degli stranieri di seconda/terza fascia, che sfruttano la situazione politica per rescindere i contratti e trasferirsi in altri campionati, è stata numericamente elevata . Al momento solo Shakhtar, Dynamo e Dnipro sono riuscite a mantenere in organico la maggioranza dei propri stranieri, ma il mercato è ancora aperto. La stagione che ci apprestiamo a vivere, quindi, si preannuncia un vero e proprio “anno zero” per il calcio ucraino.
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