Ucronie del New Deal in salsa pulp (guest post)

Creato il 24 aprile 2013 da Mcnab75

Oggi Plutonia Experiment ospita un guest post di lusso, scritto da Davide Mana, il padrone di casa di Strategie Evolutive (troverete a fine post tutti i link utili per seguire i suoi molteplici lavori).
Visto che settimana scorsa si è parlato ben in due occasioni dell’America della Grande Depressione – qui e qui – ho chiesto a Davide se poteva scrivermi qualcosa a proposito della narrativa pulp di quel periodo. Del resto fare piccole analisi storiche anche attraverso la cosiddetta arte popolare è una cosa che mi ha sempre affascinato. Spesso ne saltan fuori dati interessanti, oltre a vere e proprie chicche dimendicate dai più.
Il risultato di questa mia richiesta lo potete leggere oggi: credo proprio vi piacerà. In ogni caso fateci sapere: se l’argomento vi stuzzica, credo che in futuro potrò/potremo proporvi altri articoli a tema.
Buona lettura!

Operator #5 (Guest post di Davide Mana)

Si dice che solo due mercati non conobbero flessione o crisi, dopo il crash del 1929: il mercato delle sigarette, ed il mercato delle riviste pulp.
La gente non rinuncia ai suoi vizi.

Le riviste pulp che pubblicavano racconti erano nate ufficialmente nel 1896, quando Frank Munsey aveva convertito la rivista per ragazzi Argosy in una antologia mensile di narrativa.
Poi, nel 1931, Street & Smith, principali concorrenti di Munsey, avevano lanciato con The Shadow il primo “single character magazine” – una rivista pulp interamente dedicata alle avventure di un solo personaggio.
In 325 romanzi mensili, The Shadow sarebbe diventato la base concettuale, il prototipo, di tutti i vendicatori mascherati degli anni a venire, ed avrebbe generato i suoi rivali e concorrenti storici, The Spider e Doc Savage.
Se The Shadow fu il prototipo di Batman, senza The Spider non avremmo mai avuto l’Uomo Ragno, e Superman deve un sacco di cose a Doc Savage.
Ma c’era un quarto eroe, nel pantheon del pulp, le cui gesta oggi non vengono ricordate.

Il suo nome era Jimmy Christopher.
Le sue avventure iniziarono nel 1934 – quando l’America venne invasa per la prima volta.
Lo chiamavano Operator #5.

Vent’anni prima della comparsa di James Bond, l’idea di una serie di romanzi che avessero per protagonista un agente segreto non era affatto banale.
Operator #5 è armato di falsi documenti, identità fittizie, gadget ultracool (una cintura che si trasforma in un fioretto, un anello esplosivo…)
E su questo si innestava l’idea degli autori (nascosti sotto allo pseudonimo “Curtis Steele”) di scrivere un’America parallela, mai uscita dalla depressione, nella quale il New Deal stentava a concretizzarsi, e che si ritrovava isolata, chiusa in se stessa e circondata da nemici tanto inquietanti quanto surreali.

Ecco quindi l’America invasa dalle truppe dell’autoproclamatosi erede di Montezuma che ha preso il potere in Messico, da orde mongole disposte a mettere a ferro e fuoco la capitale, da degenerati dittatori italiani armati di gas venefici, da invasori provenienti da caverne sotterranee ed armati di carrarmati-trivella…

C’è una sottile patina di fantasia paranoica che maschera minacce ben reali, nelle prime storie di Operator #5 – e l’impressione di coerenza e realismo viene rafforzata da note a pié pagina relative alla cronaca ed alla storia contemporanea.

Contro tutti questi avversari, Jimmy Christopher e i suoi compagni – la fidanzata, il giovane aiutante, diversi funzionari, fino al Presidente in persona – combattono con la classica miscela di patriottismo e ridanciano sprezzo del pericolo dei pulp.
Ogni mese, una minaccia o un’invasione vengono rispedite al mittente, lasciando il paese allo stremo ma fiducioso.
Poi, nell’estate del 1936, l’America viene invasa dalla forze del demente Massimiliano I di Bulkaria, una nazione fittizia (che diventerà una delle ispirazioni per la Latveria della Marvel) che si è fatta in un sol boccone dell’Europa continentale, ed ora ha travolto gli USA.

È l’inizio di Purple Invasion, un ciclo di 13 romanzi che viene considerato il Guerra e Pace dei pulp.

Operator #5 in versione audiobook!

Nel momento in cui il Presidente degli Stati Uniti preferisci bruciarsi le cervella piuttosto che scendere a patti col nemico, è chiaro che la situazione è ormai sfuggita di mano: New York viene ridotta in macerie; la nazione viene spazzata dalla pestilenza e dal colera; San Francisco viene bombardata; le truppe mongole invadono Chicago, Operator #5 distrugge il Canale di Panama e la flotta Bulkariana; battaglie fra dirigibili; l’ultima carica dei Lancieri Canadesi; l’Imperatore di Bulkaria si allea col Dittatore Giallo…

Davanti a queste minacce inammissibili, l’America è sola, e solo Jimmy Christopher, al costo di gravi sacrifici personali, può capovolgere le sorti del conflitto.

Se Operator #5 era sempre stato un titolo che flirtava con la fantascienza e l’ucronia, con Purple Invasion si passa decisamente alla storia alternativa – ed alla chiusura del ciclo di 13 romanzi, l’America è spossata, Messico e Canada sono oppressi da governi fantoccio.
È ormai il 1938,e nuvole tutt’altro che immaginarie si addensano all’orizzonte – i nuovi nemici di #5 si chiamano Germania, Italia e Giappone.

A differenza degli altri grandi eroi dei pulp e delle loro riviste, Secret Service Operator #5 ebbe vita breve – uscirono solo 48 numeri della rivista, che chiuse i battenti nel 1939.
La morte prematura della testata lasciò un nuovo ciclo in sospeso – l’America invasa dai Giapponesi, e nuovi orrori perpetrati sui poveri cittadini statunitensi, l’uso di armi atomiche (!), e Jimmy nuovamente in prima linea per difendere la Libertà…

“Nelle roventi colline del Vecchio Messico, Operator #5 ha lanciato la sua grande campagna di controspionaggio contro i complotti di un’orda asiatica che minacciava di scatenare l’intera selvaggia guerriglia messicana nel sudovest contro l’America, in un attacco al quale si aggiungevano le moderne forze meccanizzate giapponesi e le malattie tropicali. E nei minuti finali e decisivi, l’America sembra pronta a sfogliare all’indietro le pagine della storia, preparandosi all’ultima battaglia per la libertà sulle mura di Alamo!”

Chissà come sarebbe andata a finire, se fosse rimasta una guerra immaginaria su una rivista da dieci centesimi.

Addendum: Uno dei romanzi della saga è disponibile gratuitamente (in lingua inglese) per il progetto Gutenberg. Si tratta di Raiders of the Red Death.

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Note sull’autore


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