Udaipur, 17 dicembre 2015
Udaipur, la citta’ piu’ romantica del Rajasthan, e’ a soli 117 km da Chittorgarh. Quindi ci sono arrivata con comodo. L'estensione del cemtro urbano e’ enorme, non me ne ero mai accorta. Per arrivare al lago Pichola, dove sorgono i palazzi del maharaja e della sua corte, ci ho messo un bel po’. C’era una bella luce che avvolgeva i templi e le antiche ‘haveli’ signorili che si specchiano nel lago. Udaipur mi ha sempre affascinato. Ho ritrovato una accogliente guest house, Devi Vilas, dove ero gia’ stata. Niente di lussuoso, ma ha una bella vista dal terrazzo e non c’e’ quasi mai nessuno. Da due anni a questa parte il turismo e' calato drasticamente.
E’ li’ che a colazione ho fatto uno di quegli incontri casuali che per me sono uno dei principali stimoli per viaggiare. Ho conosciuto una canadese quebecoise, un insegnante in pensione, Doris Veillette, che mi ha detto che stava scrivendo un libro. Un romanzo dedicato all’amore, quello con la A maiuscola, con una protagonista che si chiama Maria. E con lo sfondo del lago incorniciato dalle colline, del Taj Lake Palace e il Jag Mandir, ci siamo messe a discorrere in francese sui significati dell’amore terreno e di quello divino. Dell’amore materno, che lei non ha avuto e dell’amore incondizionato per il prossimo come quello di Madre Teresa. ‘Cosa vuol dire amare’? mi ha chiesto con quell’accento che hanno i quebecois. “Voglio tentare di rispondere a questa domanda”.