Udc contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale di assisi

Creato il 12 giugno 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

La possibile chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Assisi, a seguito della riforma regionale sulla sanità, sta in questi giorni destando forte preoccupazione e grande perplessità in tutta l’opinione pubblica del nostro territorio. Potrebbe essere soppresso infatti, così in men che non si dica, uno dei reparti che per anni è stato un punto di eccellenza della sanità locale, nonché luogo amato e scelto da tanti genitori per far nascere i propri figli. Potrebbe per questo venire meno, in futuro, anche quel senso di gratificazione e di fierezza nell’esibire la propria carta d’identità con su scritto nato/a ad Assisi. No, il punto nascita va difeso con passione ed intransigenza. Non è un fatto legato ad un puro spirito campanilistico; non possiamo privare la città di Assisi e l’intero comprensorio di questo reparto che, con la possibile chiusura, depotenzierebbe e svilirebbe in termini di prestazioni anche gli altri reparti. Dobbiamo evitare i rischi che una eventuale ridotta accessibilità alle prestazioni abbia come effetto il graduale accentramento dei servizi sanitari nei grandi poli ospedalieri delle aree metropolitane. In poche parole non vogliamo che Assisi rischi di diventare solo un grande Pronto Soccorso. Parliamo di una città conosciuta in tutto il mondo, dal fascino inconfondibile, che sa dispensare forti suggestioni nei milioni di visitatori che ogni anno le rendono omaggio. Crediamo invece che Assisi debba avere l’esigenza opposta: poter disporre di una struttura ospedaliera flessibile, adeguata ai moderni standard qualitativi, in grado di offrire prestazioni specialistiche qualificate. Un ospedale per così dire a “misura d’uomo”.

L’UDC di Bastia si unisce, quindi, in maniera decisa all’UDC di Assisi nel sostenere un risoluto NO alla chiusura del punto nascita dell’ospedale di Assisi. In tal senso auspica che, in presenza di una energica presa di posizione della popolazione, delle forze politiche e delle amministrazioni dei comuni interessati, chi sarà deputato a decidere in tal senso, non potrà non tener conto di questa volontà popolare relegando la scelta ad una mera presa di posizione basata su criteri tecnici o politici.



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