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Udienza del Vaticano davanti all’Onu per i diritti dell’infanzia

Creato il 19 gennaio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Genny Sangiovanni 19 gennaio 2014 in Attualità, Cronaca, Esteri, News Inserisci un commento

È cominciata a Ginevra il 16 Gennaio l’udienza dei rappresentanti vaticani per i diritti dell’infanzia davanti ad un comitato delle Nazioni Unite. I rappresentanti dovranno presentare un rapporto sull’applicazione della Convenzione sui dirittidell’infanzia nello stato Vaticano

Il comitato ha concentrato le domande sulle accuse di abusi sessuali su bambini e adolescenti rivolte a preti cattolici. L’ambasciatore vaticano presso l’Onu, monsignor Silvano Tomasi, ed il monsignor Charles Jude Sciclun (per molti anni promotore di giustizia per i crimini sessuali ed ora vescovo ausiliare di Malta) hanno partecipato alla prima interrogazione del Vaticano di fronte ad un organismo internazionale sugli scandali che lo riguardano.

Tomasi, nel corso dell’audizione, ha ricordato tutti gli strumenti che in questi anni sono stati approvati dal Vaticano a livello interno ed internazionale per affrontare questo “triste fenomeno”. Il diplomatico del Vaticano ha detto che “non ci può essere mai giustificazione per alcuna forma di violenza e sfruttamento dei bambini” aggiungendo che la chiesta cattolica vuole “diventare un esempio” nella lotta contro gli abusi e la protezione dell’infanzia.

Le accuse nei confronti del Vaticano sono gravi: è accusato di aver protetto preti, suore e religiosi colpevoli di crimini sessuali contro migliaia di bambini in Germania, Stati Uniti, Belgio, Italia ed Irlanda.

Il comitato dell’Onu nel luglio del 2013 aveva chiesto alla Santa sede di fornire informazioni sui casi di pedofilia, ammessi anche dal Vaticano nel 1995, specificando se ai religiosi responsabili degli abusi fosse ancora permesso di stare accanto ai bambini e quali provvedimenti fossero stati presi contro loro ed in difesa delle vittime.

Il Vaticano aveva risposto che i casi sono di specifica competenza dei paesi in cui i crimini sono avvenuti e che, se le autorità di questi stati non lo pretendono, la Santa sede non è tenuta a dare spiegazioni sull’agire dei suoi religiosi. Inoltre, in un documento scritto si sottolineava la distinzione tra Santa sede e chiesa cattolica, ribadendo che il Vaticano incoraggia l’aderenza ai principi della Convenzione sui diritti dell’infanzia ma che è tenuto ad applicarli nel suo territorio (Città del Vaticano).

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia è un documento approvato dall’Assemblea generale dell’Onu nel 1989 a cui ha aderito il Vaticano. Il testo stabilisce i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti ai minori, prevedendo inoltre di controllare l’operato degli stati che devono presentare ad un comitato indipendente un rapporto periodico sul rispetto della Convenzione e quindi sul rispetto dei diritti dei bambini nel proprio territorio.

Dopo la firma della Convenzione, dal 1994 al 2012 il Vaticano non ha consegnato nessun rapporto, neanche successivamente alle rivelazioni del 2010 sui casi di abusi a danno di minori (scrive la Bbc).

Papa Francesco ha spiegato che affrontare i casi di abuso sessuale è essenziale per la credibilità della chiesa annunciando l’istituzione di una nuova commissione interna per combattere tali crimini ed aiutare le vittime. Nel luglio del 2012 sono state modificate le leggi relative alle violenze contro i minori con la riforma del sistema penale vaticano, includendo i reati di prostituzione, pedopornografia e atti sessuali.

I gruppi che rappresentano le vittime di abusi commessi da religiosi cattolici e le organizzazioni per i diritti umani hanno accolto positivamente l’udienza a Ginevra. Barbara Blaine, presidente di un’associazione delle vittime degli abusi con sede a Chicago, ha riferito che Questo momento da speranza e forza alle vittime in tutto il mondo”.

Internazionale.it

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