La UEFA ha pubblicato la sesta relazione di benchmarking sul rilascio delle licenze per i club nell'ambito del calcio europeo per club. La relazione è un autorevole riepilogo delle prestazioni finanziarie e delle posizioni di 700 club e si iscrive nel momento in cui le misure di fair play finanziario introdotte dalla UEFA per stabilizzare la gestione finanziaria dei club inizia a entrare pienamente in vigore.
Per la prima volta, la relazione comprende analisi di flusso di cassa. Tra le altre cose, la relazione dà conto di: 1700 cambi di allenatori in tre anni; analisi delle strutture nazionali delle competizioni; riepilogo quinquennale delle attività legate ai trasferimenti; analisi sulle commissioni degli agenti e contratti dei calciatori; evoluzione quinquennale dei salari e degli introiti dei club in oltre 50 paesi; tendenze sull'affluenza agli stadi e una ricerca di mercato sui livelli di sostenitori in Europa.
“Si tratta di una relazione speciale in quanto mette in evidenza sia l'enorme popolarità del calcio europeo per club che le sfide e le pressioni che esso comporta”, ha dichiarato il segretario generale della UEFA Gianni Infantino nella sua introduzione.
Dalla relazione emergono segnali positivi in merito agli effetti che il fair play finanziario sta avendo sul panorama calcistico europeo per club. Le cifre analizzate provenienti da quasi 700 club indicano che un numero crescente di proprietari destina denaro ai club, anziché conferire prestiti, e che si sono registrate perdite complessive inferiori per quasi 600 milioni di euro in ciascuno dei due anni precedenti. “Per quanto queste cifre siano incoraggianti, resta ancora molto lavoro da fare per ridurre ulteriormente queste perdite”, ha dichiarato Gianni Infantino.
Le cifre principali inserite nella relazione indicano che i ricavi dei club europei sono aumentati del 42% tra il 2007 e il 2012, superati tuttavia dai salari dei club europei, aumentati a loro volta del 59% nello stesso quinquennio. Tuttavia, per la prima volta negli ultimi anni, la crescita dei salari nell'ultimo anno si è attestata sul 7%, percentuale pari a quella della crescita delle entrate. Inoltre, la relazione illustra il divario in termini di potere economico ai vertici del calcio: il monte ingaggi più alto supera di oltre tre volte quello al 25esimo posto.
Spostando l'attenzione sulle cifre per i trasferimenti, l'ammontare totale per i trasferimenti negli ultimi anni considerando le rose delle squadre europee di prima divisione ha raggiunto i 10,9 miliardi di euro, mentre la commissione media riconosciuta dai club che giocano le competizioni UEFA agli agenti per i trasferimenti è stata del 12,6%. La relazione illustra inoltre la precarietà del lavoro di allenatore presso i club europei, che hanno operato un cambio di allenatore in media 2,7 volte durante il triennio 2011-2013. Mentre in alcuni paesi dell'Europa settentrionale i club hanno cambiato allenatore meno di una volta in questo periodo, in alcune parti dei Balcani e in Grecia i club hanno cambiato allenatore in media più di cinque volte nel triennio di riferimento.
Durante l'ultimo ciclo di emissione delle licenze, sette club che si erano qualificati per la UEFA Champions League e la UEFA Europa League sul campo non sono stati ammessi per motivi riconducibili al fair play finanziario. Nel complesso, l'ammissione è stata negata a 44 club per i suddetti motivi in un periodo di dieci anni.
Il miglioramento complessivo di 600 milioni di euro nei bilanci dei club europei induce all'ottimismo per il futuro. Tuttavia, Gianni Infantino insiste che il duro lavoro per tutelare il futuro del calcio europeo per club non deve perdere slancio.
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