Nel suo editoriale dell'ultimo UEFA•direct, il Segretario Generale UEFA, Gianni Infantino, racconta dell'impegno della UEFA nella lotta al doping per proteggere il gioco del calcio a tutti i livelli anche in ottica futura.
Parlando di numeri, 2.388 test sono stati eseguiti in tutte le competizioni - numeri significativi se si pensa che appena dieci anni fa erano 692. Tuttavia il dato assume ancora maggiore rilevanza perché si è data tanta importanza alla quantità, quanto alla qualità grazie al nuovo programma di test intelligenti.
Nella stagione 2015/16 è stato introdotto il modulo steroideo del passaporto biologico dell'atleta approvato dall'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). Con il passaporto biologico, il potenziale uso di steroidi viene adesso monitorato su più competizioni europee in modo coordinato.
Inoltre in questa stagione verrà rinforzato il programma antidoping della UEFA con l'inasprimento delle normative che riguardano squadre e giocatori. L'introduzione della conservazione dei campioni a lungo termine permetterà l'identificazione a ritroso di sostanze proibite e l'intensificazione dei test sia durante che al di fuori delle competizioni, specialmente in relazione a UEFA EURO 2016.
Con l'attuazione di un programma antidoping 'intelligente', la UEFA vuole così aumentare il deterrente per giocatori, squadre e società. Allo stesso modo, la UEFA riconosce il bisogno un una migliore comunicazione e collaborazione con tutte le parti nella lotta al doping. In questo senso la UEFA ha stabilito un rapporto di collaborazione formale con le organizzazioni antidoping nazionali per contrastare questa piaga sotto ogni prospettiva.
Fino a oggi la UEFA ha firmato 11 accordi di collaborazione con le singole organizzazioni antidoping nazionali. Questi accordi permetteranno una pianificazione più armonizzata dei test, una riduzione delle inutili ripetizioni dei test, e uno scambio più semplice di informazioni relative ai profili biologici dei giocatori e dei loro dati intelligenti per identificare il potenziale uso di doping.Questo approccio proattivo non solo giustifica la volontà della UEFA di mantenere il controllo su squadre, società e giocatori attraverso campagne di prevenzione e test antidoping, ma permette all'organo del calcio europeo di facilitare il dialogo tra le sue federazioni affiliate e le rispettive organizzazioni nazionali antidoping. L'ambizioso obiettivo di siglare accordi di collaborazione con tutte le organizzazioni nazionali antidoping delle 24 nazionali impegnate a UEFA EURO 2016, rimane ancora oggi una priorità della stagione tanto quanto il più vasto programma antidoping di sempre in vista della competizione europea.
All'interno del programma antidoping di UEFA EURO 2016, tutti i giocatori delle 24 squadre in odor di convocazione, verranno sottoposti a test specifici già dal 1 gennaio 2016, mentre durante il torneo verranno svolti test analitici avanzati in ciascuna delle 51 partite.
Attraverso le sue competizioni, la UEFA non vuole limitarsi all'applicazione del passaporto biologico dell'atleta della WADA, ma vuole divenire anche un importante catalizzatore positivo per la protezione del calcio dalla piaga del doping a tutti i livelli per le generazioni future.
Da: UEFA.org