1. Dal 1 luglio 2011 le operazioni finanziarie messe in atto dai club saranno tutte rigorosamente monitorate ai fini del rilascio delle Licenze Uefa.
2. A partire dai bilanci in chiusura il 30 giugno 2012 entrerà in azione il Panel di controllo finanziario (CFC Panel). Un pool di esperti, coordinato dall’ex primo ministro belga Jean-Luc Dehaene, farà le pulci alle entrate e alle uscite. Chi si scosterà dai paletti fissati dal ffp e si allontanerà troppo dal pareggio di bilancio, sarà obbligato a presentare un piano di rientro. Il modello di riferimento è quello dell’Unione Europea, con i suoi rigidi parametri di Maastricht.
3. Nell’arco del triennio 2011-2014 sarà permesso un rosso di bilancio non superiore a 45 milioni di euro. In caso di sforamento, scatteranno le sanzioni decise dal CFC Panel. In rapporto alla sua entità potranno arrivare fino all’esclusione dalle Coppe europee (Champions/Europa League).
4. Nel successivo triennio 2014-2017 lo sforamento consentito sarà ulteriormente abbassato e dovrà essere contenuto entro il limite massimo di 30 milioni di euro.
5. I bilanci della stagione 2017-2018, quando il ffp andrà a regime, dovranno essere chiusi in parità.
“Un euro speso per ogni euro incassato”. L’ottica entro cui si muove il ffp è quasi banale nella sua semplicità. Sarà comunque tollerata una perdita fisiologica di bilancio, intorno ai 5 milioni di euro, per i club che immetteranno risorse in progetti legati alle infrastrutture del vivaio come pure alla costruzione e/o ristrutturazione degli stadi.