Il 24 febbraio scorso il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni ha firmato una legge contro l’omofobia che era stata approvata dal parlamento a dicembre. La notizia arriva dalla portavoce del presidente, Sarah Kagingo. Tale legge prevede la pena dell’ergastolo per gli omosessuali. Museveni in seguito all’approvazione di tale legge che ha generato lo sconcerto internazionale, ha spiegato che, a seguito di alcune ricerche scientifiche effettuate, non c’è alcuna prova che l’omosessualità sia riconducibile a fattori genetici. Museveni ha inoltre sfidato gli Usa a provare scientificamente il contrario, ovvero che chi è omosessuale lo sia dalla nascita.
L’Uganda vuole evitare quindi che i bambini, i ragazzi ugandesi, crescendo diventino omosessuali. L’Uganda non è l’unico paese dell’Africa in cui l’omosessualità non solo non è tollerata, ma è anche severamente proibita. E’ l’unico paese però nel quale è stata prevista la pena dell’ergastolo per l’omosessualità. Secondo l’ultima stima dell’Onu sono 78 i paesi nel mondo in cui l’omosessualità è ritenuta illegale. Una cifra altissima. Una legge feroce e barbara quella approvata dal presidente dell’Uganda, che il premio Nobel per la pace Desmond Tutu, arcivescovo anglicano e attivista sudafricano che si batté contro l’apartheid, ha paragonato alle persecuzioni naziste.
E’ un clima di terrore quello in cui sono costretti a vivere gli omosessuali ugandesi. Una vita nell’ombra, passata a nascondere la propria natura per non essere puniti. I ragazzi ugandesi sono costretti a scappare, disprezzati e allontanati dagli eterosessuali, sono evitati come fossero appestati, mostri, nemici dai quali tenersi lontani. Per questo motivo le coppie di omosessuali sono costrette a vedersi di nascosto
Nel 2014 è incredibile immaginare che esistano realtà simili, che gli uomini e le donne non siano liberi di esprimere la propria natura e che possano essere giudicati in base ai loro gusti sessuali. E’ assurdo pensare che l’omosessualità possa generare paura, possa creare disturbo nella società e soprattutto è assurdo pensare di dimostrare scientificamente che l’omosessualità non esiste geneticamente. L’omosessualità non è una malattia dalla quale curarsi. Non è possibile decidere chi essere nella vita né chi amare.