Un viaggio particolare, verso l’alto, per esplorare il cielo. Alberto Angela conduce il percorso nei 100 chilometri di aria che stanno sopra le nostre teste; questo è per definizione il cielo. Un viaggio televisivo che parte dal basso per arrivare in alto, molto in alto.
Si comincia da chi ha alzato le proprie abitazioni. Architetti della foresta, che costruiscono le proprie case sugli alberi, in modo che le famiglie che le compongono possano risultare protette dagli insetti presenti sul terreno, oltre che, in base alle credenze tradizionali, dagli spiriti maligni. In nuova Guinea, vive una tribù completamente isolata dal resto del mondo, che porta il nome di Korowai. Si tratta d una tribù di cacciatori-raccoglitori, dove i legami famigliari rivestono la massima importanza. La maggior parte di essi vive all’interno di case sospese nel cielo. A 45 metri di altezza sono felici di vivere guardando il mondo dall’alto. L’accesso alle case sugli alberi è permesso dalla costruzione di lunghe scale a pioli, dal cui movimento e scricchiolio è sempre possibile comprendere se vi sia un ospite in arrivo.
Tutte le civiltà hanno costruito in altezza. Una sfida umana cominciata con gli Egizi e i Maya, per passare al Faro di Alessandria e alle grandi cattedrali gotiche che si avvicinavano a Dio. I primi a voler costruire grandi edifici furono i romani. Le insule furono i primi grattacieli della storia. Ma è nell’ultimo mezzo secolo che si sono realizzati dei veri e propri giganti che si alzano verso l’alto. Sono i grattacieli dei record. Costruzioni fatte dagli uomini che svettano verso l’alto. New York ha il primato di città dei grattacieli. Il significato di grandezza si estese oltre il senso geografico. Ad una espansione orizzontale seguì una crescita verticale rapida, quasi furiosa, tesa a dimostrare il primato di grande metropoli con gli edifici al centro, dove i cittadini potessero trovare tutto – lavoro, svago, cultura, banche, assistenza. Una città nella città in acciaio, vetro, alluminio, con piloni, tubi, cavi elettrici, generatori, scale, ascensori velocissimi e milioni di litri di acqua per renderla autonoma e efficiente.
New York è sicuramente la città dei grattacieli ma oggi è battuta dalla concorrenza asiatica. L’ Asia è il continente più popolato da questi bellissimi giganti annoverando ben 16 grattacieli tra i primi venti. Ma è il Burj Khalifa di Dubai a essere attualmente il grattacielo più alto del mondo con i suoi 828 metri di altezza. Abitazioni in cui vivono e lavorano migliaia di persone, con viste panoramiche davvero uniche.
In questo viaggio verso l’alto non può mancare il vento che è l’effetto dello spostamento della massa d’aria, una corrente che spira libera dagli impedimenti e dagli attriti indotti dal terreno. Una forma di energia che si muove nell’atmosfera. Un principio fisico fondamentale, capace di cambiare il destino di tutti gli esseri viventi. Gli Alisei e il vento di Ponente portarono Cristoforo Colombo alla scoperta di nuove terre. L’aria che si muove può anche trasformarsi in un micidiale strumento di morte. Tra i più distruttivi e devastanti che la Natura sia riuscita a creare. E’ il caso di una tromba d’aria, un tornado o un uragano.
La natura ha imparato a sfruttare i movimenti dell’aria. Il regno vegetale annovera infatti cospicui esempi di piante che sfruttano i principi dell’aerodinamica per trasporatre a distanza le proprie sementi o per far giungere il polline sui pistilli di fiori della stessa specie permettendo la fecondazione dell’ovulo. Soffici fiocchi fluttuanti che si lasciano trasportare dal vento, sfruttando anche la più lieve spinta verso l’alto per compiere il miracolo della vita. E c’è chi in natura sfida le leggi della fisica. Secondo l’aerodinamica, un Bombo, per il fatto che possiede ali piccole e insufficiente frequenza di battito d’ali e per la sua stazza, non potrebbe volare. In realtà riescono a volare grazie ai vortici che vanno a crearsi sopra le loro ali aumentandone la portanza e solcando l’aria con successo. Le mosche, al contario, sono sofisticate, due ali e due bilanceri che aggiustano il corpo durante il volo. Infine c’è anche chi riesce a volare capovolto e sostare immobile sospeso grazie a un battito d’ali velocissimo, è il colibrì.
E l’uomo? Ha sempre cercato di alzarsi in cielo e lo sport che consente di avere la sensazione di volare è il paracadutismo moderno che ha sviluppato tecniche innovative per effettuare il “volo libero”, che si basa sulla capacità di poter utilizzare il proprio corpo durante la caduta libera al fine di creare movimenti e posizioni non solo sul piano orizzontale ma anche in quello verticale. Freestyle, volo acrobatico, caduta libera, canopy piloting, skysurf e wingsuit con il suo mito : Patrick De Gayardon, sono alcune tecniche che consentono all’uomo di planare nell’aria per un adeguarsi ad una prospettiva terrestre che ha del mistico. Il lancio, è vero, è un po’ una sfida alla natura ed ai suoi vincoli e presuppone il raggiungimento della conoscenza dì ciò che è temibile nel contesto di quello che si può osare. Nel gioco inventato da Icaro il rischio è alto tanto quanto l’adrenalina che attiva.
E il viaggio di Ulisse, tra i vari strati dell’atmosfera è affollato anche di fantasia. Da Apollo a Mercurio, Babbo Natale e la Befana, Peter Pan e Mary Poppins. Esseri soprannaturali o supereroi. Creature volanti che non abbiamo mai smesso di immaginare ai confini del cielo e del sogno. Alberto Angela, tra emozioni varie ci ha condotto dentro al sottilissimo strato di aria e a tutti i suoi segreti.