Ulisse esplora in questa puntata luoghi di straordinaria bellezza, dove sono custoditi capolavori assoluti realizzati dai piu’ grandi artisti del passato: i Musei Vaticani e la Basilica di San Pietro. Alberto Angela ci offre il modo di ammirare opere di valore inestimabile raccolte dai Papi o direttamente commissionate da loro.
La percezione di meraviglia accompagna il visitatore nell’esplorazione di ampi spazi, dall’abbraccio del porticato della piazza S. Pietro che ruota attorno all’obelisco, agli interni della Basilica di S. Pietro, la più grande al mondo, caratterizzata dalla mole della cupola michelangiolesca, agli spazi definiti da un’ambientazione rinascimentale e neoclassica dei Musei Vaticani. Nella Basilica, risulta impossibile individuare tutte le sue meraviglie, mezzo millennio di eventi storici hanno toccato questo luogo, molte opere sono state costruite su quelle precedenti e un filmato relativo alla ricostruzione virtuale dell’evoluzione architettonica e urbanistica dell’area vaticana: dal circo di Caligola alla necropoli cristiana, alla primitiva basilica di San Pietro fino alla basilica attuale, ci aiuta ad arrivare fino al punto esatto dove sono state sepolte le spoglie mortali di San Pietro. Dalla terra, all’edicola, poi i monumenti si sono succeduti sempre più grandi, per giungere all”odierno altare maggiore sormontato dal baldacchino bronzeo del Bernini che spinge verso la cupola.
I tesori sono numerosissimi, collocati negli splendidi ambienti, dove, per secoli si sono succeduti papi, cardinali, ambasciatori e dove avremmo potuto incontrare artisti come Raffaello, Michelangelo, Leonardo da Vinci, Bramante, Perugino, San Gallo. Un’occasione televisiva per raccontare la vita di questi artisti e le vicende storiche legate alla realizzazione delle loro opere. Una, fra le tantissime, reca la firma del ventitrenne Michelangelo e, rappresenta la prima creazione assolutamente personale, non legata all’imitazione o contraffazione dell’antico, la Pietà, gruppo a tutto tondo in marmo di Carrara, una forma insita nella materia, che si libera grazie ai geniali colpi del martello e idealmente si iscrive in un triangolo. I Musei comprendono, altri insigni monumenti artistici, come la Cappella Sistina, la Cappella del Beato Angelico, le Stanze e la Loggia di Raffaello e l’Appartamento Borgia, e poi mosaici, monumenti funerari, cappelle, fonte battesimale, sala del tesoro fino su sopra alla cupola.
Iniziamo dal cortile dei Musei dove troviamo una pigna di bronzo dell’epoca romana di proporzioni immense poi entriamo in varie sale: una splendida biga trainata da due cavalli, datata I secolo d.C., la galleria delle statue dove sono allineati busti di imperatori e volti romani, la galleria delle carte geografiche lunga 120 metri che raccoglie 40 enormi carte geografiche dettagliate di tutte le regioni italiane e dei possedimenti della Chiesa, la Sala Rotonda dove si trova un colossale bacile di porfido rosso trovato nella Domus Aurea, la scala elicoidale di Donato Bramante, per secoli utilizzata dai papi che la percorrevano in carrozza, essendo composta da minuscoli gradini che praticamente danno la sensazione di non esistere e di trovarsi su una rampa.
Procedendo possimo ammirare gli arazzi e gli affreschi di Raffaello e la maestosa Cappella Sistina con gli affreschi di Michelangelo. La cappella della meraviglie, uno dei più grandi tesori d’arte di tutti i tempi, uno dei capolavori più celebrati al mondo. È l’ultima sala del tour nei Musei Vaticani ed è il tesoro più ambìto dai milioni di turisti che ogni anno giungono da tutto il mondo per ammirarla. Uno scrigno di arte e un luogo molto significativo per la cristianità, fortemente voluto da Giulio II che insistette con Michelangelo perché ne riaffrescasse la volta, e che riuscì a compiere quell’immenso miracolo artistico completamente da solo! Un lavoro solitario e tormentato che durò quattro lunghissimi anni, costretto per ore a stare sull’impalcatura, illuminato solo dalla luce delle candele, in una posizione scomodissima, disteso, o in piedi con le braccia sempre alzate e gli occhi fissi al soffitto. Immaginiamo i crampi e la sofferenza per la vista, che rimase gravemente compromessa, senza contare il fastidio del colore che continuamente gli colava sul volto. Michelangelo, in quegli anni di durissimo lavoro solitario, riuscì a trasformare le pareti in capolavori parlanti. Mille metri quadri di affreschi raccontavano le meraviglie del Creato e la storia dell’uomo, dalla Creazione alla caduta, e che videro nel 1512 , con una cerimonia pomposa, una messa solenne celebrata da papa Giulio II, in persona, l’inaugurazione di quella che sarebbe stata ricordata per i secoli a venire come uno dei più grandi tesori dell’umanità. Come affermato Goethe: “Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un’idea di cosa un solo uomo sia in grado di ottenere”.
Grandi opere, frutto del genio umano che portano alla luce anche il problema della loro tutela e manutenzione. Esiste un piccolo esercito di artigiani professionisti che lavora per conservare questo immenso patrimonio, occupandosi di tutto quanto necessario per il restauro e il decoro dell’edificio, salvando e proteggendo i beni dai segni del tempo, dall’inquinamento e dalle aggressioni climatiche che hanno un potenziale distruttivo altissimo. Il risultato di questa immensa impresa è ovunque e possiamo ammirala tutti.
Ulisse ci ha permesso un tour della bellezza in chiave cristiana, un lungo ed emozionante viaggio nella storia e nella creatività dell’uomo.