Un uomo che ha avuto una vita avventurosa, segnata da avvenimenti che hanno cambiato il volto della storia. Chiamato “Magno, il grande”, sovrano di Franchi e Longobardi, è riuscito a creare un impero, chiamato “sacro”. Il biografo di corte, Eginaldo, per non lasciare che “un grande cada nell’oblio“, dopo la sua morte, mise per iscritto tutto quello che aveva visto e vissuto alla corte di Carlo.
Questo grande sovrano durante il suo lunghissimo regno, dovette affrontare una moltitudine di problemi sia interni che esterni. Aveva 31anni quando iniziò la conquista dell’Europa…
Durante una rivolta, contro i ribelli di Aquitania, il tradimento di Carlomanno, che lascerà solo Carlo durante la battaglia, acuirà il loro rancore ma, permise, grazie alla vittoria, di far diventare Carlo, capo indiscusso dell’esercito, e di annettere, aggiungendo gli Aquitani all’eredità paterna, e dando così inizio al suo dominio.
La morte improvvisa e misteriosa dell’odiato Carlomanno, consente a Carlo di invadere i suoi stati e di ripudiare, l’ormai inutile moglie, figlia di Desiderio, re dei Longobardi: Ermengarda, resa leggendaria da Alessandro Manzoni nel suo Adelchi. ” Sparse le trecce morbide sull’affannoso petto“…
Desiderio allora accolse nella sua corte la vedova e gli eredi di Carlomanno. Matrimoni e alleanze erano solo delicate tattiche opportunistiche. Carlo si proclama re dei Franchi e dichiara guerra a Desiderio
All’epoca, i ducati erano spesso in lotta tra loro, il timore del Papa era che un condottiero avrebbe potuto unificarli e sopraffare definitivamente Roma. Ecco perchè il Papa aveva cercato un rapporto con i franchi, considerandoli il più forte dei difensori della Chiesa. Un’alleanza tra Roma e i Franchi carica di interessi.
I franchi sono un popolo bellicoso, che si nutre di guerra,e sono abituati a vincere. Carlo regnerà 46 anni, tutti passati sui campi di battaglia.
Ildegarda, la sua terza moglie, gli resterà al fianco 11anni, dandogli ben 9 figli di cui 4 maschi. Alto, con occhi grandi, un lungo naso, robusta struttura ossea, con un eccellente stato di salute e un buon appetito, visto che consumava pasti di almeno 4 portate. Ebbe in tutto 3 mogli e 20 figli, negli ultimi anni si dedicò a numerose concubine.
Non c’era solo il prob
Finalmente dopo una vita passata di guerra in guerra, nel mattino di natale dell’anno 800 con l’incoronazione da parte del Papa a imperatore dei Franchi e dei Longobardi può finalmente scegliersi una dimora: Aquisgrana e dedicarsi alla cultura che conobbe una vera rinascita. Un’opera grandiosa se si pensa ai tempi in cui visse, tempo di barbarie e di ignoranza. Riforme monetarie, agricole, istruzione, la scrittura, con l’invenzione di caratteri più semplici e facili da leggere, e politica.
“ Prima viene il conoscere, poi il fare” è il suo motto.
Non è soltanto per la formazione dell’impero che Carlo è stato soprannominato Magno. La sua azione ha profondamente inciso sul corso della storia grazie alle riforme che sono state fondamentali per tutta l’Europa. Muore all’età di 70 anni, sepolto nella città di Aquisgrana. Una delle figure più popolari e note della storia, fu un re assetato di potere o un re molto devoto? Sicuramente fu un uomo che ha segnato un’epoca. Consapevole della vastità del suo impero, lo lascia in eredità ai suoi figli. Ma nessuno dei suoi successori riuscirà a continuare l’opera che il grande imperatore aveva iniziato.
Oggi, che i popoli del nostro continente sono avviati all’integrazione in un’Europa sovranazionale, la figura di Carlo Magno risulta sorprende