Con la nuova patch le stelle sono finalmente sicure
C'erano una volta i nostri eroi nello spazio, spazzati via dal codice dell'ultima patch, uscita questo mese. Ma gioite, avventurieri: tutto ciò non accadrà mai più! D'ora in poi, a ogni aggiornamento, i nostri progressi saranno al sicuro. A meno che non decidiamo di giocare con la nuova modalità che introduce la morte permanente (brrrr). In un mondo dove si rischia di morire di freddo o soffocati - perfino all'aria aperta: provate ad atterrare su un pianeta lunare per credere - dove i nemici sono imprevedibili, la fame una costante e le cadute nei crepacci una reale possibilità, ci vuole fegato per scegliere la modalità di gioco hardcore.
In compenso la morte permanente dà spessore alla partita e rallenta l'esplorazione, trasformando ogni progresso in una reale conquista. Accamparsi davanti al fuoco dentro un'insenatura sicura, dopo essere sopravvissuti a un mini-boss, eleva il nostro personaggio al rango di leggenda personale. Nel caso vale la pena scattare una foto alla schermata e conservarla nella cartella dei momenti di gloria. Se per qualcuno tutto ciò dovesse essere comunque troppo hardcore, gli sviluppatori hanno aggiunta una seconda modalità che prevede solo la perdita degli oggetti trasportati in caso di morte. Provate a girare con una piccozza di diamanti per poi vederla scomparire in un 'puf ' insieme alla vostra preziosa armatura e poi ci dite se non era meglio farla finita del tutto. D'altronde neppure i giocatori che amano la vita tranquilla e vogliono solo coltivare la terra senza noie posso stare del tutto tranquilli. Nell'ultimo settore disponibile al momento, infatti, il Settore X, gli scontri tra giocatori sono sempre attivi. Ciò significa che un nerd antipatico può atterrare sul vostro pianeta e darvi la zappa sul piede. Per fortuna tra le novità incluse nelle ultime due patch ci sono potenti torrette difensive, basate sulla mod di Healthire. Provate a montarle nel vostro orto, funzionano meglio degli spaventapasseri.
Ci mancava solo la savana
Alcuni utenti, sul forum ufficiale del gioco, lamentano l'assenza di un pianeta oceanico. Chissà, prima o poi potrebbero essere accontentati, ma per ora devono accontentarsi di un nuovo ecosistema molto più secco, la savana. I pianeti hanno ricevuto un'attenzione notevole nelle ultime due patch, a partire dall'aspetto estetico. Gli sfondi sono più suggestivi di prima, ed è fantastico vedere l'acqua piovana raccogliersi nelle insenature, anche se dobbiamo dire che sono gli alberi ad averci colpito. Una tale varietà di piante rende ogni esplorazione un piacere per gli occhi. Ci sono rami che finiscono in fronde soffici come nuvole e altri che somigliano a giganteschi steli dai quali spuntano rose in fiore; ci sono tentacoli fibrosi che sbucano dal terreno, palme sottilissime e un'infinità di altri vegetali fantasiosi e coerenti con l'ambiente circostante.
E non finisce qui: tagliando un albero, oltre alla legna, adesso otteniamo dei semi che ci permettono di piantarlo dove più ci aggrada. Anche le superfici dei pianeti sono cambiate e ora è più difficile trovare un ecosistema privo di pericoli naturali. Quasi ovunque si scoprono laghi corrosivi o fiumi di lava, mentre un nuovo sistema meteorologico aggiunge variabili mortali alle nostre passeggiate nello spazio. Un conto, infatti, è vedere piovere scie luminose simili a fuochi d'artificio, un momento di grazia che vale la pena di fermarsi ad ammirare; un'altra cosa sono le antipatiche sassaiole di meteoriti. Senza contare gli occasionali, sebbene rari, asteroidi giganti, che non lasciano scampo a niente e a nessuno. Il nuovo sistema atmosferico è inoltre predisposto per essere modificato dagli utenti, che saranno il motore futuro del gioco. Starbound infatti ha lasciato fin da subito le porte aperte alle mod e saranno quelle a mantenerlo fresco per molti anni, vedrete. Oltretutto se adesso possiamo atterrare su cinture di asteroidi ricche di minerali lo dobbiamo proprio a una mod e ai suggerimenti della comunità. Ricordatevi però che nello spazio non si respira, perciò non fate i matti se non avete con voi un respiratore. Un'altra novità rispetto al passato è l'introduzione della gravità, che varia da un pianeta all'altro, e che influisce sui combattimenti. Tutto questo comunque per quanto riguarda la superficie, perché i cambiamenti sono avvenuti anche sopra la nostra testa, come testimonia la scintillante funivia introdotta nella patch di dicembre grazie a una mod di Apjjms. Ma Starbound è soprattutto un gioco di scavi e ricerca di nuove risorse. Perciò: cos'è cambiato sottoterra? Proviamo a dare un'occhiata.
Starbound - Sala Giochi del 27 gennaio 2013
Into the wild
Le nuove patch, come d'abitudine, hanno portato con loro anche una scia notevole di migliorie nel codice e nel bilanciamento del gioco. La nostra impressione è che la crescita sia più omogenea e si passi più tempo nei primi settori. Adesso ci sogniamo di avere subito la piccozza di diamante e un'arma leggendaria dopo avere visitato a malapena una manciata di pianeti. Prima bastava scavare neppure troppo in profondità in un pianeta desertico del primo settore per trovare preziosissimi minerali.
Ora non solo bisogna scavare a lungo per trovare nuovi giacimenti, ma è necessario raggiungere almeno il settore gamma per avere diamanti facili. Lo stesso dicasi per le armi leggendarie, sulle quali non abbiamo messo mano per molto tempo. In compenso la differenza tra queste e quelle dal bordo verde si sente eccome. D'altronde con la presenza di lava e acido in una varietà di pianeti è normale che gli scavi siano più rischiosi. In compenso sono stati aggiunti molti nuovi segreti e contenuti extra, così da rendere ancora più emozionante il momento in cui siamo finalmente pronti per la nostra prima, vera spedizione speleologica. Ci è sembrato comunque che gli sviluppatori abbiano aumentato le risorse presenti subito sotto la superficie, quelle immediatamente visibili, per intenderci. Di fatto ci si può spingere anche oltre il settore gamma (il terzo) senza essere mai scesi davvero in profondità. Questa è stata comunque la nostra impressione nel corso di due nuove partite. Forse a voi le cose sono andate diversamente: esiste eccome il caso in Starbound, anche se, più ci giochiamo, più ci rendiamo conto che il gioco diventa mano a mano più preciso e ordinato di quanto sembri a prima vista. Basta guardare sotto la superficie.
Soli o ben accompagnati?
Nell'universo di Starbound non siamo mai soli. Ci sono per esempio personaggi non giocanti, alcuni ostili altri ben disposti - almeno finché non cominciamo a distruggere la mobilia. Con le nuove patch, infatti, la popolazione indigena che incontriamo su alcuni pianeti applica una politica di tolleranza zero per i ladri colti sul fatto.
Ma non sono le altre razze il vero pericolo, bensì la schiera di creature che si aggirano in cielo, sulla superficie e sottoterra. Se possibile la gamma di mostri è adesso ancora più varia e sono state aggiunte nuove strategie di attacco, visibili di fianco al nome della creatura. Ci sono bestie che compiono balzi tripli, altre che ci spingono lontano, o ci sollevano con la forza del pensiero per poi lasciarci cadere. Alcuni mostri sputano gas velenosi, altri bolle di elettricità; ce n'è per tutti i gusti. Tutto questo, insieme alle altre variabili descritte nei paragrafi precedenti, fa sì che ogni pianeta offra un'esperienza a sé, anche se i combattimenti sono ancora molto semplicistici e a volte un po' goffi. D'altronde ha forse poco senso complicare troppo gli scontri quando basta costruire al volo un muro intorno a un nemico lasciando solo uno spiraglio per poterlo uccidere con tutta calma - ed è così infatti che vengono uccisi quasi tutti i boss e mini boss del gioco. Quale che sia la nostra tattica con i nemici, quello che conta è che siamo sempre circondati da qualche forma di vita. Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di intelligenze artificiali e porsi quindi la domanda se Starbound sia comunque un'esperienza valida anche se giocato senza altri esseri umani umani.
La risposta è sì: questo è un mondo aperto dove tutti, o quasi, trovano la propria dimensione. Potete fermarvi a coltivare la terra, colonizzare i pianeti con la vostra razza, erigere roccaforti che sfiorano il cielo o complicatissime città sotterranee. O magari crearvi un mini laboratorio come abbiamo fatto noi per questa prova all'interno dell'astronave, con una cuccetta in cui dormire e un medico di bordo per viaggiare agilmente da un settore all'altro. Da soli si sta benissimo, almeno in questo universo. Certo però che se avete degli amici con cui condividere il viaggio l'emozione è maggiore. Ma basta anche entrare in un server pubblico e scoprire che sul pianeta dove siete appena atterrati c'è un altro giocatore che scava come un matto. Potrebbe essere un'occasione per unire le forze e condividere un tratto di strada. Ora che si pensiamo stiamo parlando di Starbound come fosse un gioco finito, mentre invece è ancora solo in fase beta. Mancano le missioni secondarie, una quantità notevole di contenuti extra e chissà cos'altro. Eppure già funziona, e i personaggi sono finalmente al sicuro. Nessuna patch li spazzerà più via. Perciò perché non salire sul treno finché il prezzo è scontato e iniziare a sognare in grande fin da subito?