Quando ho letto per la prima volta Ritratto di Signora ho pensato che il personaggio di Henrietta fosse stato concepito appositamente per essere antipatico. Devo dire che la seconda lettura non ha tolto da me questa convinzione, l’ha anzi rafforzata: Henrietta è profondamente antipatica a tutti (me compresa, almeno all’inizio del romanzo) esclusi giusto Isabel e suo cugino Ralph!
“ - Debbo amarlo o odiarla? – chiese Ralph mentre si avviavano alla pensilina della stazione. In qualunque modo vi diportiate con lei, gliene importerà ben poco. Non si dà affatto pensiero di ciò che gli uomini pensano di lei.Come uomo, allora, sono obbligato a non farmela piacere. (…) e tuttavia ne avete fatta la vostra amica del cuore?Mi piace malgrado tutti i suoi difetti.Bene, e io credo che invece non mi piacerà affatto, malgrado tutti i suoi meriti.”
Henrietta arriva a Gardencourt e subito si mostra lievemente impertinente con i personaggi lì raccolti: non piace alla zia, piace allo zio solo perché è buono con tutti. La posizione di Ralph resta in dubbio perché benché ne resti a tratti “scandalizzato” è ugualmente attratto dall’amica di sua cugina e dalla sua intelligenza. Subito ci viene presentata un’altra caratteristica principale del personaggio: “Quello che in lei colpiva maggiormente era la fissità di quegli occhi che fissavano senza ombra d’impudenza, d’arroganza o di sfida, ma come per esercitare un diritto naturale, ogni oggetto che cadesse nel loro raggio” Henrietta ha uno sguardo a cui nulla sfugge. Per esempio è lei la prima che si rende conto dell’amore che è nato fra i due cugini, quando molto innocentemente dice rivolgendosi a Ralph: “però in ogni modo sono venuta a sciupare il vostro flirt, o come lo chiamate, con vostra cugina, perché le sto rendendo il servizio di sondarvi (…)” Strettamente legata a questa qualità Henrietta è provvista di un’altra che la rende l’amica ideale: è sincera e leale con Isabel. La sua acutezza mentale, insieme alla profonda lealtà e sincerità verso Isabel, la portano per prima a predire lo sventurato futuro all’amica:
“ – Se il signor Touchett avesse consultato me per questo lascito, - asseriva, - lo avrei sconsigliato risolutamente. Capisco, - rispose Isabel. – Pensi che sarà una maledizione per me? Può darsi. […] Credi veramente che possa rovinarmi?
Spero che non ti rovini, ma sono certa che rinfocolerà le tue più pericolose inclinazioni. […] Voglio dire i tuoi rischi dal lato morale […] Il pericolo per te sta nel vivere troppo nel mondo dei sogni. Non sei abbastanza in contatto con la realtà del mondo che ti circonda […] sei troppo raffinata, hai troppe graziose illusioni. Le tue migliaia di sterline ti confineranno sempre più nella società di poche persone egoiste e senza cuore che avranno tutto l’interesse a mantenerti nelle tue illusioni.” (grassetto è nostro)
Purtroppo per Isabel, le parole di Henrietta si rivelano quasi profetiche: il comportamento da lei descritto è tal e quale quello che terranno verso di lei Madame Merle e Gilbert Osmond condannandola ad una vita infelice.