Lisa Corva
È nata a Trieste, e non vedeva l’ora di infilare la sua città del cuore dentro a un romanzo. Perché Lisa Corva, nella vita, scrive. Di poesia, amore, scarpe e borse, non necessariamente in quest’ordine. Scrive ovunque, anche dentro a un iPhone. E, ogni giorno, sul suo blog: lisacorva.com. Questo, dopo Confessioni di un’aspirante madre e Glam Cheap, è il suo terzo romanzo.
Sito: Lisa Corva
Autore: Lisa Corva (Traduttore: //)
Serie: //
Edito da: Baldini Castoldi Dalai (Collana: //)
Prezzo: 14,90 €
Genere: Romanzo
Pagine: 240 p.
Voto:
Trama: La protagonista? Ha le unghie dipinte di blu, si veste sempre con qualcosa che luccica, e dorme con due cellulari sul cuscino. Quanti anni ha? Non importa. L’importante è che sogna di innamorarsi, ancora. Forse per questo legge ogni giorno, su un giornale distribuito in metropolitana, una poesia. La legge come se fosse un oroscopo, come se predicesse il futuro. Perché ha appena incontrato un uomo su Facebook…
Un libro sulla reversibilità (e irreversibilità) dell’amore, su etero che diventano gay (ma non viceversa), profumi che sanno di desideri sospesi, madri post-hippy in ospedale e badanti clandestine che piovono dal cielo. Ma soprattutto sull’amore ai tempi di Facebook. L’amore chiuso dentro un iPhone.
Recensione
di CriCra
Ultimamente mi sveglio felice di Lisa Corva è sicuramente uno di quei libri che, a cominciare dalla copertina, davvero molto accattivante e splendida per i suoi colori, sa come attirare l’attenzione di chi ama leggere e ritrovarsi tra le mani un libro che valga la pena comprare.
La cosa buffa che mi ha fatto sorridere di questo libro è stata la modalità insolita per come la trama è stata proposta al lettore. L’autrice usa un modo tutto personale di fare, un po’ sarcastico e spigliato. La voce narrante è quella di un ipotetico spettatore che ci racconta le esperienze di vita della protagonista del libro.
Di lei, in un primo momento, veniamo solo a sapere che è bionda di capelli e che si tinge le dita delle mani con uno smalto di colore blu. Lei è una fissata con le poesie stile oroscopo giornaliero e con le paillettes. Ogni suo capo di vestiario ha qualche paillettes incollata sopra. Persino le scarpe.
Ha cominciato per caso, con una T-shirt tempestata
di brillantini sui bordi. Le è piaciuta: è bello, quando si
specchia e lo specchio rimanda la luce. Da allora il suo guardaroba
è tutto un bagliore. Maglie, maglioni, giacche, spille di stoffa,
micro-abiti da sera, scarpe, infradito, e persino un paio di jeans:
tutto quello che ha – o meglio, tutto quello che ama –
è tempestato, ricamato, intessuto di glitter, anche solo
una minuscola pietra brillante, o una fila di paillettes.
È una ragazza sola. Lei si sente sola. Ama il suo lavoro. Lei è una profumiera, anzi una brava profumiera capace di catturare l’essenza e creare la giusta fragranza di un nuovo profumo. La ragazza dalle unghie blu vuole qualcuno accanto a lei. Vuole trovare un uomo che diventi per lei “lo spiraglio azzurro nel cielo grigio della sua vita”. Tutto sembra essere un preludio a questo nuovo evento e al loro primo incontro. E poi… Avete presente quella pubblicità di
Ebbene si rimane di stucco. La ragazza dalle unghie blu prende un’ennesima cantonata e tutto si ribalta. E le cose sembrano andare di peggio in peggio. Ci si mette di mezzo anche quella “inossidabile” di sua madre. Per fortuna, accanto a lei c’è il suo “eterno amico” di sempre che la consola, la ascolta e la capisce.
Poi, finalmente, ecco che l’arcano mistero viene svelato. La ragazza dalle unghie blu ha un nome, anzi ne ha due. Asmara è quello vero, quello che piace alla madre. Benedetta è quello usato da lei per evitare, sapete, imbarazzanti diminutivi o soprannomi tipo “Asma”.
Questo è un libro diverso. È un libro che ti parla di luoghi, visitati e da visitare, e di ricordi. Un tuffo nel passato, magari recente come quello degli anni ’70. Gli anni delle “Polaroid”, delle piccole mercerie di paese dove saponi, cere per i pavimenti e guanti di gomma arricchivano le vetrine come tanti strani fiori colorati. Dove i sapori e gli odori come il “Talco” ti riportavano alla mente persone che oramai non ci sono più.
In questo libro conosceremo Benedetta, il suo passato e il suo presente. La sua continua ricerca di qualcosa di concreto. Qualcuno per cui valga la pena di vivere e di amare. Aldilà delle brutte esperienze e delle cocenti delusioni. Ma non solo.
Vorrei mettermi in lavatrice insieme alle mie lenzuola,
pensa Benedetta così spesso, nelle sue notti insonni. Lavare,
centrifugare, candeggiare tutto; togliere le macchie di quest’amore
velenoso, di quest’amore che tinge come un vino troppo
forte, come un bicchiere di tè rovesciato che lascia striature,
rovina il tessuto, per sempre. Poter mettersi in lavatrice e tirarsi
fuori pulita, profumata: sapere di buono, sapere di detersivo.
Quest’amore ha contaminato tutto; all’inizio era un profumo,
ora è un odore amaro che non va via.
Questa storia ci parlerà di incontri e di aspettative. Di legami, di famiglia, di affetti e di amicizia, quella vera. Di delusioni e di speranze e di come molto spesso sia facile nascondersi e guardare la propria vita e quella degli altri, attraverso uno schermo di un PC e magari una “chat” disattivata.
“Ultimamente mi sveglio felice” è un libro sull’amore moderno, su come i giovani ormai dipendenti dalla tecnologia, sorridano e provino emozioni tramite i social network ormai così conosciuti. C’è bisogno di fare nomi? No, vero?
Giudizio finale: bello e particolare, triste e malinconico. Ma ricco di poesia e speranza. Buona lettura amici!