Ultimate Avengers

Da Paradisiartificiali

di Millar-Pacheco-Miki, bimestrale, spillato, col. 48 pag. Panini Comics euro 2,80

Probabilmente la gestione di Mark Millar per gli Ultimates, i Vendicatori dell’Universo Ultimate della Marvel, quello in cui le Meraviglie con i superpoteri hanno cominciato a manifestarsi diciamo così “ai tempi nostri”, passerà alla storia e diverrà una pietra miliare, (se non lo è già diventata) per tutti coloro che amano i fumetti.
Effettivamente a parte qualche trascurabilissima e grossolana svista, l’intera trama tessuta dal dotato scrittore scozzese, è altamente godibile, e consigliata a chiunque (dal lettore occasionale al nerd incallito) abbia semplicemente voglia di leggere qualcosa di buona, anzi buonissima qualità.

Le grossolane sviste?
Saltano all’occhio solo se ti metti a leggere l’intera run di Millar tutta in una volta, altrimenti non le noti nemmeno e per alcune di loro può darsi che si tratti di un problema legato alla traduzione.
La prima riguarda Occhio di Falco: nei primi episodi, quando è il momento di presentare la squadra al pubblico, Betty Ross, ne parla come di un atleta olimpico molto dotato, campione di tiro con arco, mentre nella seconda metà della prima stagione, quando Iron Man e company affrontano gli Skrull dell’universo Ultimate, Occhio di Falco entra prepotentemente in scena, e Millar ce lo presenta molto diversamente, cioè come un agente dello Shield già esperto ed arruolato da parecchio tempo, di cui Fury si fida ciecamente.
In più per le sue doti, più che ricordare un campione olimpico di tiro con l’arco, sembra avere molto in comune con il villain Bullseye, la nemesi di Devil, dato che si capisce che in mano sua qualsiasi oggetto diventa un’ arma letale.

La seconda leggerezza che si nota è legata a Wasp: nell’ultima battaglia, quella contro i Liberatori, Wasp, si ingigantisce usando il siero dell’ex-marito, ma stranamente le si ingigantisce anche il costume, a differenza di ciò che succedeva col costume di Giant Man (che infatti afferma di tenerlo, date le dimensioni, in un magazzino). Immagino che una patonza gigante abbia fatto storcere il naso a quelli del Comics Code Authority… anche se credo che una gigantessa nuda e inquadrata dal basso avrebbe di molto aumentato le vendite!


La terza e anche ultima svista credo sia legata all’edizione italiana e all’interpretazione che i curatori della neonata (e stupenda) Ultimate Avengers (di cui parlo in questa recensione, datemi tempo) danno al fumetto.
Nell’epilogo infatti, Millar chiude il fumetto con una scena del passato di Capitan America.
Si tratta probabilmente dell’ultima sera che Steve Rogers passa con la sua fidanzata Gail, infatti nel dialogo tra i due si capisce che Cap non sta partendo per il fronte, ma sta partendo per recarsi nella base per sottoporsi agli interventi del progetto Rinascita, quindi è ancora una persona normalissima, ma nell’intro di presentazione della nuova testata Ultimate Avengers, per introdurre il Teschio Rosso, Cristiano Grassi – editor dell’edizione italiana – dice che Millar ci aveva lasciato facendoci intendere che Cap stava per diventare papà… In realtà che Cap sia papà di un autentico bastardo viene fuori chiaramente nel primo numero, quando in un flashback, un’ allupata Gail, chiede a Steve di fare sesso con indosso il costume e pure lo scudo, pensando evidentemente che questo sarebbe bastati a “proteggerli”.
Beata innocenza.
D’altronde se l’avessero fatto prima dell’esperimento, sarebbe stato impossibile per Gail, partorire un’altro Super-Soldato, al massimo avrebbe dato alla luce un altro esile sfigato, da tirar su durante il difficile periodo della recessione.
Invece dà alla luce Teschio Rosso, uno dei pochi personaggi che ancora mancava all’appello in questo universo parallelo.
E fortunatamente per noi, è toccato a Millar ri-crearlo.
E lo riporta alla luce proprio sulla nuova serie Ultimate Avengers, e si non Ultimates, proprio Ultimate Avengers, quindi si può supporre a tutti gli effetti che siano anche nati i Vendicatori dell’universo Ultimate.
I vecchi Ultimates dello Shield, creati da Millar, come detto all’inizio dell’articolo, sono una pietra miliare della letteratura illustrata e con un curriculum del genere si suppone di non imbattersi in un flop. Ed infatti è così: il primo numero arrivato in edicola nello scorso maggio, (e sì, è bimestrale, sono usciti appena due numeri, quindi siete ancora in tempo) ha un solo problema, che è come la mozzarella di quella famosa pubblicità, tocca andarci piano perchè finisce subito!

In quarta di copertina il buon Grassi fa sapere che Millar curerà ben 24 episodi della serie, suddividendoli in 4 saghe, per i quali si servirà di autentiche teste di serie della new-generation di illustratori di casa Marvel: Pacheco, Leinil Francis Yu, si vocifera McNiven per una delle ultime due, ma nulla ancora è certo. Per adesso accontentiamoci di sapere che lo scrittore è lo stesso che ci ha regalato opere come Ultimates, Nemesis e Civil War.
I primi due numeri dei quali non vi dico assolutamente nulla, sono fantastici: tempi narrativi veloci, soliti godibili dialoghi Millar-eschi, (Fury è roba sua, e non ci stanno santi! Il character ispirato a S.L. Jackson, dà il meglio se è Millar a tirare i fili) e l’intro di Teschio Rosso, personaggio di sicuro impatto che sono sicuro ci riserverà più di una sorpresa.
La miniserie promette talmente bene che si perdonano a Millar le uniche due chiamiamole “leggerezze”, una è una nuova versione di Hulk, sì un’altra, la seconda dopo quella vista con i Liberatori, e meno male che Hulk era un incidente irripetibile; l’altra è l’intro di un nuovo Stark, il fratello maggiore di Tony, del quale però finora non si erano avute mai tracce, eppure sembra sia stato il responsabile degli innesti di potenziamento della prima Vedova Nera.
Ma almeno abbiamo un Occhio di Falco che torna ad essere un personaggio solido, invece dell’aspirante suicida un cui lo aveva calato Loeb.

Insomma, se il salvadanaio vi permette di poter cominciare una nuova testata, questa è una di quelle da tenere sicuramente presenti, il fatto che non vi abbia accennato minimamente alla trama è solo per non rovinarvi il gusto della sorpresa, quindi per stuzzicarvi ancora di più vi dirò che… con l’avvento del Teschio Rosso, quale sarà mai l’arma che i nostri eroi dovranno impedirgli di usare? Se siete dei fanatici di vecchia data avrete capito più o meno questa prima miniserie degli Ultimate Avengers di cosa parlerà.
Baci ai pupi.

Questo articolo è stato scritto per la Fanzine Fumetti di Carta



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