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Ultimatum Ue: Tre giorni per salvare il Paese ed il Governo….

Creato il 24 ottobre 2011 da Candidonews @Candidonews

Ultimatum Ue: Tre giorni per salvare il Paese ed il Governo….

I sorrisetti di Merkel e Sarkozy al vertice europeo di ieri sera fanno capire quanta poca stima vi sia per il Governo italiano ed in particolare per Berlusconi. Si vocifera che in Europa abbiano fatto capire al Premier che sarebbe ora di lasciare, di dimettersi. Nessuna presa di posizione ufficiale, solo ‘consigli’ informali.

Berlusconi non ha alcuna intenzione di cedere. L’Ue, che piu volte è stata costretta a ‘riprendere’ il nostro governo viste le continue esitazioni,  ha chiesto all’Italia alcune Riforme, tra le quali quella delle pensioni. Da Bruxelles è arrivata una sorta di ultimatum, tre giorni per dare una risposta chiara e netta. La Lega Nord è contraria ad ogni ritocco al sistema pensionistico, minaccia la piazza. Udc e Fli si dichiarano possibiliste per un voto favorevole alla riforma delle pensioni chiedendo in cambio le dimissioni di Berlusconi.

Cosa fare? Il Cavaliere ha tre giorni di tempo per risolvere la crisi, economica e politica, in cui è piombato il Paese. Questa sera un Consiglio dei Ministri straordinario, consultazioni con il Quirinale, con Tremonti, pressioni sulla Lega perche accetti il taglio imposto dall’Europa, si parla di dodici possibili condoni, tra i quali quello sul canone Rai.

Premesso che non trovo alquanto giusto che l’Unione Europea decida la politica economica dell’Italia, capisco anche che siamo arrivati a tutto questo grazie alla incapacità di Berlusconi e del suo Governo.

La situazione è critica, la Riforma delle pensioni s’ha da fare, in un modo o nell’altro, anche a costo di rompere con la Lega. Forse i leghisti cederanno ad un provvedimento ‘soft’, sperando venga ben accolto dai vertici europei. Amenochè…. Non vi sia un patto estremo tra i due ‘vecchi’, il Cavaliere ed il Senatur. La Lega ingoia il boccone amaro, subisce una scissione traumatica (molti nel Carroccio non accetteranno i tagli alla previdenza) ed in cambio ottiene l’ingresso nel governo dell’Udc e di qualche altro transfugo finiano. Un cambio di maggioranza per un governo a tempo, sempre presieduto da Berlusconi, che faccia alcuni provvedimenti economici e magari anche la riforma elettorale semiproporzionale tanto cara ai centristi.

Risultato? Berlusconi ancora in sella, con la ritrovata intesa con Casini ed un Bossi depotenziato per numero di truppe ed ambizioni politiche. Un ritorno alla vecchia Casa delle Libertà, con buona pace di Fini, di Tosi e di tutti quelli che pensavano che il Cavaliere fosse alla frutta.


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