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Ultimo scandalo di corruzione in Cina, condannato ex-generale

Creato il 01 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Ultimo scandalo di corruzione in Cina, condannato ex-generale apr 1, 2014    Scritto da Adriana Bianco    Asia, Attualità, Mondo 0

Ultimo scandalo di corruzione in Cina, condannato ex-generale

L’ex-generale dell’Esercito Popolare di Liberazione, Gu Junshan, è stato formalmente condannato di corruzione dopo una lunga indagine in corso dal 2012.
Le accuse contro di lui, riporta l’agenzia Xinhua, sono di appropriazione indebita, tangenti, uso improprio di fondi statali e abuso di potere. Il processo contro Gu Junshan è probabilmente il più grosso scandalo militare dal 2006 quando un vice-ammiraglio era stato condannato all’ergastolo per appropriazione indebita.
L’ex-generale è stato sotto indagine per corruzione dal 2012, da quando era stato licenziato dalla posizione di vice direttore del dipartimento logistico dell’esercito. La vicenda è diventata di dominio pubblico dallo scorso Gennaio, quando la nota rivista cinese Caixin ha pubblicato i dettagli della storia.
Secondo Caixin, Gu avrebbe intascato il 6% di una vendita per due miliardi di yuan di terreni militari, grazie al quale ha potuto acquistare circa una dozzina di appartamenti nelle zone residenziali più costose di Pechino. Inoltre, durante le indagini nella sua villa nella provincia centrale di Henan, la polizia ha sequestrato diversi oggetti, tra i quali una statua d’oro di Mao.
Le accuse contro Gu Junshun fanno parte dell’ultima massiccia campagna anti-corruzione lanciata dal Presidente Xi Jinping, che da un anno tiene nel mirino anche i membri dell’esercito. Il presidente ha dichiarato che l’intenzione di questa campagna è di porre fine a casi di corruzione sia tra le cariche più alte, le “tigri”, sia tra gli ufficiali ordinari, “mosche”.
Il fenomeno della corruzione, delle tangenti e del clientelismo sono profondamente radicati nella classe politica cinese e il Presidente ha affermato che minacciano la sopravvivenza stessa del Partito Comunista Cinese. Il governo, infatti, ha sempre più difficoltà a limitare la rabbia e il malcontento popolare di fronte a quello che sembra un flusso continuo di scandali di corruzione.
La lotta alla corruzione è una fonte di legittimazione essenziale per il partito, come aveva spiegato l’ex presidente Hu Jintao con la frase: “Nell’era della costruzione pacifica, se c’è qualcosa che può provocare danni letali al partito, è la corruzione. Perciò, di fronte alla corruzione si può solo praticare la tolleranza zero, e non si possono mai fare concessioni”.

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