Nello studio di Lilli Gruber a Ottoemezzo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il vicepresidente dei deputati della Lega Nord Carolina Lussana. Argomento del confronto: “Immigrazione, Bossi si adegua”. “La decisione di concedere il permesso di soggiorno non basterà a svuotare la vasca”, altra elegante affermazione del senatur , riguardo il rilascio del permesso temporaneo a fini umanitari a tutti i tunisini già approdati in Italia e per fermare il flusso dei migranti. La Francia, ha alzato un muro in attesa che si risolva il braccio di ferro con l’Italia.
Certo che la differenza di termini espositivi dei due rappresentanti è notevole, Rossi che di fronte all’ineluttabilità della situazione cerca di agire presto, con umanità e senso di responsabilità, Carolina Lussana che invece fa suo e ripete continuamente “svuotare la vasca” come se questi esseri umani fossero dei pesci scomodi da travasare in qualsiasi recipienti ma, sicuramente “Fora dai ball”. L’irruenza linguistica non è solo nei termini, il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, con tono deciso, fermo, tassativo e piuttosto seccato prosegue interrompendo animatamente l’esposizione di Rossi:“Secondo Lei dovrebbero rimanere qui? Sarebbero facili vittime della criminalità, non accetto lezioni dai governi di sinistra”.
L’ultimo e inservibile tentativo del presidente della Regione Toscana per attenuare e immettere un minimo di sensibilità umana nell’atteggiamento della rappresentante leghista ricorda che:” Gli abitanti del sud con grande generosità hanno accolto gli immigrati, e gli stessi si adattano a svolgere mansioni lavorative che gli italiani non vogliono più svolgere quindi è uno scambio reciproco, nessuno può convincermi del contrario, la solidarietà, paga, questi emigrati potrebbero esser assorbiti, attenzione a creare la “ricerca del cattivo” tra immigrati clandestini”…non riesce a terminare il pensiero, il vulcano rosa leghista irrompe con foga…
In realtà non ci troviamo di fronte a spostamenti biblici, e per questo anche le popolazioni locali devono tranquillizzarsi, non siamo di fronte ad un’invasione, ma a persone che fuggono da tormenti maggiori a costo della propria vita. Anche se si tratta comunque di numeri ragguardevoli che impegnano le istituzioni, le amministrazioni locali e la cittadinanza, facciamolo almeno con l’umanità e la solidarietà che ha sempre contraddistinto gli italiani.